Secondo la rivista inglese “The drink Business”, periodico specializzato nel drink internazionale, tra i dieci musei del vino più belli del mondo, un posto lo merita il Muvit di Torgiano, della Fondazione Lungarotti, in provincia di Perugia. Recentemente il museo è stato recensito anche dal New York Times, come il migliore in Italia e ben 27 opere sono presenti nel Padiglione del vino italiano all’Expo di Milano.

L’idea del museo del vino nasce dall’intuizione, nel 1974 dei coniugi Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, che durante i loro viaggi hanno capito l’importanza del turismo del vino e, accorgendosi che in Italia mancava, hanno deciso di fondarlo raccogliendo ogni pezzo in giro per il mondo.
«Il vino è filo conduttore della nostra civiltà – spiega Chiara Lungarotti, amministratore unico del gruppo Lungarotti – Lo ritroviamo nella nostra religione, nella storia, nella letteratura, nell’iconografia di tutti i grandi maestri pittorici. Con queste opere vogliamo consentire ai visitatori di conoscere cosa c’è dietro una bottiglia di vino». Il museo è suddiviso in diverse sezioni e mostra il vino come medicamento, come alimento, come elemento dionisiaco, vicino alla divinità greca del dio Dioniso, protagonista di varie ceramiche conservate nelle sale espositive.