Aumentano gli affitti nelle strade della moda, ma cala lo shopping. Per quanto riguarda gli acquisti, infatti, il settore moda registra nel 2014 un calo di quasi il 2% rispetto al 2013. Ma il fashion (abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori) rappresenta il 76% dei settori di business che attirano turisti stranieri di ogni nazionalità. Questi in sintesi alcuni dati del “Fashion & High Street Report 2015”, a cura di Federazione Moda Italia in collaborazione con World Capital Group.

Un’analisi del mercato fashion che racchiude valori di locazione e rendimenti delle più importanti High Street italiane, rilevati da World Capital Group, accanto, ai dati sui consumi nel settore moda monitorati da Federazione Moda Italia su un universo rappresentativo di imprese, ai dati dell’Osservatorio Acquisti CartaSi, sugli acquisti effettuati dagli italiani con carte di credito nei negozi di moda e ai dati di Global Blue sugli acquisti tax free effettuati dagli stranieri extra Ue.

Sul fronte immobiliare, oggi affittare un negozio in via Monte Napoleone, a Milano, costa 4,5% in più con picchi fino a 7.100 euro al mq. Roma non è da meno: a via dei Condotti, per un negozio di 100 metri quadrati, si arriva a pagare canoni annui di affitto fino a 670.000 euro, poco meno del 2% in più. A Venezia, aprire un negozio nella famosa calle Mazzini quest’anno costa un 7% in più.

Milano, Roma, Venezia: in aumento il costo per i negozi del fashion

Per Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia – Confcommercio: «il 2014 si è chiuso con un ulteriore saldo negativo di 3.378 imprese del dettaglio moda, anche a seguito del nuovo calo, se pur più modesto rispetto agli anni passati, dei fatturati registrati dai nostri negozi. È come se ogni giorno sparissero dalla nostra vista nove negozi. Un dato spesso oscurato dalle cifre che girano nelle cosiddette high street italiane, una volta appannaggio di qualificati negozi multibrand e oggi sempre più oggetto del desiderio e di vetrina di catene e monomarca». Per Federazione Moda Italia, le vendite nel 2014 nel settore moda hanno fatto registrare un calo dei fatturati rispetto al 2013 (-1,95%). Solo gli accessori moda hanno avuto un incremento del 10,9% rispetto al 2013. Segno più anche per gli articoli sportivi (+1,9%). Stabili gli acquisti di calzature (0,0%), mentre è in calo l’abbigliamento (-1,9%). Molto in sofferenza le spese per pelletterie/valigerie (-14,7%) e pellicce (15,3%). «Dalle rilevazioni dell’Osservatorio Acquisti CartaSi – spiega Francesco Pallavicino, responsabile Analisi di mercato e Posizionamento Carta Si – il settore abbigliamento e calzature sta mostrando un lento recupero dopo diversi anni di contrazione: i primi quattro mesi del 2015 hanno evidenziato un’inedita serie positiva che ci lascia prevedere crescite fra il 2,5 e il 3% per l’anno in corso e il prossimo, i primi in sviluppo dopo tanto tempo».