Il 95% delle cantine italiane esprime un “sentiment” positivo per il 2013: dopo che l’anno appena trascorso ha visto il 76% delle aziende vinicole più importanti d’Italia chiudere con un bilancio positivo, registrando una previsione media dei fatturati in aumento del 4%, anche per il 2013 c’è un certo ottimismo. Almeno così la pensano 30 tra le realtà enologiche più importanti d’Italia per storia, immagine e per volume d’affari (e che, complessivamente, rappresentano un fatturato di 2 miliardi di euro, più del 20% del “fatturato vino” complessivo del nostro Paese.
Lo scivolone dei consumi interni (ormai al di sotto della soglia “psicologica” dei 40 litri procapite) ha aperto qualche crepa in questa fiducia per il futuro, ma la solidità imprenditoriale del mondo del vino tricolore non è in discussione. Soprattutto grazie alla forza dell’export che, a chiusura 2012, dovrebbe attestarsi tra 4,6 e 4,7 miliardi di euro (record storico), con volumi intorno ai 21-21,5 milioni di ettolitri (stime su dati Istat). Il comparto del vino made in Italy sembra, nell’indagine condotta da WineNews, saldamente agganciato a quei beni, come la moda, per fare l’esempio più macroscopico, che continuano a rappresentare, peraltro con una confortante continuità temporale, il meglio dell’offerta del made in Italy nel mondo e quella dall’appeal più irresistibile, malgrado la congiuntura sfavorevole.

Futuro del vino: il mercato estero salva i conti
C’è per il 2013 un ottimismo ulteriormente confermato dal 38% delle aziende sondate da WineNews che “sentono”, senza se e senza ma, molto positivo il 2013 e da un 57% comunque moderatamente ottimista. Un pensare in positivo determinato dalla tendenza dell’export: per il 95% del campione, il 2012 è stato un anno all’insegna delle crescenti vendite fuori dai confini nazionali, con un +13% sul 2011, in media, in termini di aumento di fatturato.
Le performance più interessanti per le 30 aziende che fatturano insieme 2 miliardi di euro giungono nel 57% dei casi dalle vendite negli Stati Uniti, mercato storicamente di riferimento per il vino italiano, maturo secondo alcuni, ma che ha ribadito il suo ruolo fondamentale per le etichette italiane, nonostante la crisi che anche da New York a Los Angeles ha colpito forte. Si tratta di un mercato in cui il consumo di vino è ancora basso e, nonostante quello che si possa pensare, esistono dei margini di crescita ulteriori. In più, il vino italiano è sugli scaffali e nei ristoranti d’Oltreoceano ben posizionato e possiede una rete “culturale” e commerciale ormai consolidata. Un altro Paese dell’aria nord americana, il Canada, rappresenta per il 47% delle aziende sondate un terminale decisamente interessante. Il 38% del campione individua nella Russia un mercato in crescita e dalla domanda reattiva, specialmente nel “gioco” dei brand del luxury wine.

Futuro del vino: la scommessa sono i mercati d’oriente
Nelle parole degli imprenditori italiani del vino l’oriente è la grande promessa. Torna a far parlare di sé il Giappone (per il 28% delle cantine) un mercato che, probabilmente rappresenta ancora l’hub principale del vino italiano in Asia. La scommessa è il mercato cinese, i cui margini di espansione sono evidenti, ma, per il quale sono al momento altrettanto evidenti le criticità: comunque il 28% delle imprese del vino italiano lo ritiene decisamente performante. Conferme di vitalità commerciale dal Nord Europa (per il 23% del campione) e dalla Germania, altro storico mercato per le etichette tricolori che resta fondamentale per il 19% delle aziende. L’Asia, nel suo complesso, offre buone performance commerciali per il 9% delle cantine sondate da WineNews, insieme alla Gran Bretagna, ma, forse, specie nel recente passato, un po’ meno vivace. Passando ai meno “soddisfatti”, sono il 19% le aziende vinicole che hanno dichiarato una stabilità previsionale dei propri fatturati sul 2011 mentre sono il 5% quelle che invece prevedono una chiusura 2012 in flessione anche se leggera e, con la medesima percentuale, quelle che denunciano un “sentiment” negativo verso quello che accadrà nel 2013.