La vendemmia si è attestata sui valori minimi da quasi 40 anni per un totale di appena 40 milioni di ettolitri (-6%), la produzione italiana di olio di oliva è scesa a 4,8 milioni di quintali (-12%) e quella di pomodoro da conserva si è ridotta attorno 4,4 milioni di tonnellate (-12%). Tutti in flessione gli alimenti Made in Italy alla base della dieta mediterranea secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sulla produzione industriale a novembre. A condizionare questi risultati degli effetti dell’andamento climatico anomalo che nell’ultimo anno, a causa del gelo invernale, della siccità estiva e dei nubifragi autunnali, ha provocato un crollo dei raccolti.
Nel complesso – stima la Coldiretti – la produzione nazionale è in grado di garantire quest’anno attorno al 75 per cento del fabbisogno alimentare degli italiani. Il rischio, quindi, è ora quello di un aumento delle importazioni di ingredienti di diversa qualità da spacciare come Made in Italy come il concentrato di pomodoro cinese, l’extravergine tunisino, le mozzarelle taroccate ottenute da latte in polvere, paste fuse e cagliate provenienti dall’estero. Un pericolo che – conclude la Coldiretti – evidenzia la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie troppo larghe della legislazione a partire dall’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima impiegata, voluto con una legge nazionale all’inizio dell’anno approvata all’unanimità dal Parlamento italiano, ma non applicata.
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