«Come Confeuro intendiamo opporci con tutte le nostre forze alla modifica di quei provvedimenti capaci di valorizzare la qualità delle produzioni nostrane e di tutelare i diritti dei consumatori – lo dice il presidente nazionale Confeuro Rocco Tiso in merito alla soppressione della normativa vigente sull’etichettatura delle carni bovine. Ed aggiunge – è per questo che, al fianco di altre organizzazioni del settore come Unicarve, che per prime hanno evidenziato i rischi di questi interventi normativi, auspichiamo una presa di posizione fortemente contraria e incisiva del governo italiano».
In una nota diffusa dalla Confederazione delle associazioni e sindacati liberi dei lavoratori europei, si legge inoltre che è incredibile e incomprensibile che nel mezzo di una fase recessiva senza precedenti si valuti la possibilità di aumentare ulteriormente la perdita di fiducia dei consumatori verso il mondo agroalimentare. «Modifiche di questo genere – continua Tiso – non otterranno altro risultato che insinuare gravi dubbi sulla qualità delle produzioni, nonché sulla loro genuinità e salubrità. D’altronde, se non per impedire alle aziende virtuose di farlo, non si capisce il senso di abolire un qualcosa che è già facoltativo e quindi non obbligatorio».
La motivazione fino ad ora sostenuta, conclude la nota Confeuro, è quella economica in quanto l’etichettatura facoltativa ha un costo per l’Europa di Euro 320.000,00. Ma è evidente che i suoi vantaggi sono molto più significativi e generano un clima di fiducia verso il primario di cui oggi più che mai c’è assoluto bisogno.