Moda Made in Italy”, la rassegna sul mondo della calzatura organizzata da Assocalzaturifici per promuovere i brand italiani del comparto all’estero, annuncia le date delle prossime edizioni 2019: le fiere andranno in scena nella canonica location del MOC (Munich Order Center) di Monaco di Baviera dal 24 al 26 marzo e dal 6 all’8 ottobre.
Moda Made in Italy segue cronologicamente il salone milanese Micam e rappresenta un punto di riferimento per la chiusura degli ordini di fine stagione per gli operatori del settore provenienti, soprattutto, da Germania, Austria, Svizzera e Nord Europa. «L’edizione di Moda Made in Italy di ottobre 2019 si colloca in una posizione temporale ancora più strategica all’interno del calendario fieristico tedesco – spiega Giovanna Ceolini, vicepresidente di AssocalzaturificiLa manifestazione chiude di fatto la stagione e ci è sembrato corretto distanziarla ulteriormente dal Micam di Milano e collocarla dopo l’Oktoberfest, evento considerato elemento di disturbo dagli addetti ai lavori».

Anche nel primo trimestre dell’anno il mercato tedesco è in aumento per quantità e valore

Quello tedesco è un mercato importante per l’export di calzature Made in Italy: per le aziende italiane è il secondo in volume (dopo la Francia) e il terzo in valore (dopo Francia e Svizzera).
Nel 2017 sono stati esportati in Germania circa 34 milioni di paia di scarpe per oltre 1 miliardo di euro (+2,7% sul 2016), con un prezzo medio di poco inferiore ai 30 euro al paio (in aumento del +3,5% rispetto all’anno precedente). Nel primo trimestre del 2018, il noistro export ha totalizzato incrementi del +3,2% in quantità rispetto al primo trimestre 2017, con dinamiche più contenute ma ugualmente positive (+1,6%) in valore. «Abbiamo deciso di riposizionare la nostra manifestazione in un periodo più utile e in linea con gli impegni a calendario delle imprese e i tempi del retail per agevolare soprattutto i buyer che vengono in Germania con l’intenzione di perfezionare gli ultimi ordini di acquisto per la stagione in corso» conclude Giovanna Ceolini.