Sbancamenti delle colline e 4.500 tonnellate di pesticidi l’anno nella sola provincia di Treviso

«Prosecco vino italiano più venduto nel mondo, export alle stelle e centinaia di milioni di fatturato. Sono stati battuti tutti i record possibili, adesso la Regione e il suo presidente devono stoppare una corsa insostenibile, pericolosa per il nostro territorio». È quanto torna a chiedere Andrea Zanoni, consigliere regionale trevigiano del Partito Democratico, partendo da un ‘doppio caso’: lo sbancamento di un’ampia porzione della collina ‘della Castella’ per far spazio a nuovi vigneti e la richiesta del Consorzio Doc di ottenere ulteriori ettari da destinare alla glera.
«Altri 3600 l’anno per i prossimi tre, 10.800 in totale, sono un’enormità» dice Zanoni. In effetti sarebbero già 8690 le aziende che potenzialmente possono chiedere il riconoscimento del glera a terra come Prosecco, da oggi al 2024. «Attenzione – mette le mani avanti Giuseppe Facchin, presidente della Cia di Treviso, componente del cda del Consorzio del Doc – l’attingimento a questa ulteriore quota di glera-Prosecco avverrà solo se il mercato lo richiederà».
Ma per il consigliere Zanoni: «È incredibile il sostanziale disinteresse della Giunta Zaia per le conseguenze di questa immensa monocoltura. Vengono distrutti boschi e sbancate colline con fondi pubblici, un massacro del territorio a cui va messo un freno. Invece in dieci anni il vitivinicolo ha avuto sovvenzioni per 480 milioni, lasciando briciole al resto. Come se l’agricoltura veneta non avesse altre produzioni eccellenti che meriterebbero maggior sostegno».

Le richieste di blocco di nuove produzioni da parte di Andrea Zanoni hanno anche un profondo significato di tutela ambientale perché il Prosecco: «continua a essere una coltura altamente impattante per l’ampio uso di pesticidi: 4500 tonnellate annue solo in provincia di Treviso, che hanno ridotto la biodiversità. Stanno scomparendo tutti gli uccelli insettivori e molti insetti utili. Il Veneto è maglia nera in Italia per quanto riguarda l’obiettivo tutela dell’ambiente e della biodiversità, uno dei 17 previsti dall’Agenda Onu 2030: chi governa questa Regione da decenni – conclude Zanoni – dovrebbe iniziare a preoccuparsene».