Mai così incerto il prossimo periodo festivo: la ‘spesa enoica’ verrà decisa negli ultimi giorni

«C’è voglia di spendere per Natale e Capodanno ma, tra superpass e regioni di nuovo in giallo, sono forti le incertezze sul breve e medio termine»: lo afferma Giampietro Comolli, presidente di Ovse, l’Osservatorio Economico Vini e Spumanti, struttura attiva dal 1991 fondata all’Università Cattolica di Piacenza.
L’ottimismo quindi è molto cauto, anche se Ovse stima un maggiore volume di acquisti sul 2020 tra il +14 e il +17% di vini&spumanti, in particolare per consumi in casa e per regali, mentre il fuori casa sembra si assesti su un aumento tra il +9 e il +11%. In questo contesto, osserva l’analista economico, certi consumi, soprattutto in horeca, luoghi di vacanza, in montagna e per cibi&vini non indispensabili ma funzionali alle feste di fine anno, dipendono dalle conferme che arriveranno solo con sicurezza all’ultimo minuto e dall’informazione che sarà diffusa in questi giorni precedenti alle festività.
Naturalmente non è una questione solo italiana, anzi appare ancora più grave negli altri Paesi europei. «È un periodo – sottolinea Comolli – di consumi e acquisti concentrati: circa il 37-40% del totale annuo va in regali, feste, brindisi. Il confronto con le feste 2020 è estremamente positivo, ma mancheranno all’appello ancora 6 milioni di bottiglie di bollicine rispetto al 2019».

Nonostante la ripresa rispetto alle festività ‘mutilate’ del 2020, i volumi del 2019 continuano ad essere lontani e si calcola che rispetto a due anni fa si stapperanno almeno 6 milioni di bottiglie di bollicine in meno così che le stime fissano in 67-68 milioni di bottiglie di spumanti italiani, con una spesa di 610-620 milioni di euro. Per la sola notte di Capodanno, Ovse stima che salteranno 39-42 milioni di bottiglie per la stragrande parte Made in Italy. Solo 2 milioni, infatti, i tappi di Champagne, in calo del -27% rispetto al 2019 e del -16% rispetto al 2020.