Appuntamento con la decima edizione di REbuild, il 14 e 15 maggio, a Riva del Garda

“Values drives Value”: il valore genera valore. Con un titolo emblematico che rimanda al concetto di come solo mettendo in gioco valori economici, sociali e di governance sia possibile generare nuovo valore, torna, il 14 e 15 maggio, a Riva del Garda (Trento), la decima edizione di REbuild, l’evento che riflette su come fare innovazione nel comparto delle costruzioni.

Come da tradizione, nel giorno della presentazione del programma – un’agenda ricca, trasversale e multidisciplinare in cui case history di successo, novità tecnologiche, di prodotti, processi e servizi indispensabili a traguardare gli obiettivi della necessaria trasformazione del comparto – REbuild ha indicato, dati alla mano, le ragioni per cui questa nuova spinta alla transizione in edilizia è l’unica strada percorribile per non perdere competitività nel mercato del Real Estate e come sistema Paese. 

Il solido impianto valoriale messo in gioco dalla manifestazione di Riva del Garda è infatti arricchito da una ricerca esclusiva appena pubblicata per l’Osservatorio di REbuild dal Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università Iuav di Venezia guidato dal Prof. Ezio Micelli, presidente del Comitato Scientifico dell’evento: la riqualificazione immobiliare è premiata dal mercato, ma con forti disomogeneità che penalizzano in modo molto più marcato le piccole e medie città.

Riqualificare il patrimonio edilizio esistente significa investire sulla manutenzione di un bene, che se ben ristrutturato è in grado di generare nuovo valore economico e una migliore qualità della vita. Tuttavia, segnala la ricerca, se nei mercati più importanti, ad esempio a Milano o Firenze, la domanda sostiene ampiamente l’offerta e gli interventi più innovativi di deep retrofit generano da soli la propria redditività, in altri contesti, come le città minori, dove la proprietà diffusa è nelle mani di fasce di popolazione a bassa capacità di spesa, la situazione è ben diversa: è in questi contesti – secondo i ricercatori – che è necessario che lo Stato intervenga con un sostegno, per evitare che la transizione venga percepita come ingiusta, discriminante nei confronti di chi non ha risorse per il retrofit, nonché causa di polarizzazione territoriale, penalizzando oltretutto l’Italia rispetto ad altre nazioni d’Europa. 

IL PROGRAMMA DI REBUILD 2024 

Industrializzazione dei processi e deep-retrofit, decarbonizzazione, ESG e salute e benessere abitativo come nuovo driver su cui spingere. Ma anche esempi pratici sui cambiamenti che la digitalizzazione e l’AI stanno imprimendo, con una velocità impressionante, nei processi di progettazione, costruzione e trasformazione del mercato; una riflessione sulla conoscenza dei materiali e sul riciclo; il Proptech che avanza cambiando le regole del Real Estate lungo tutta la filiera immobiliare. Sono questi i temi al centro delle 16 conferenze e degli 8 workshop in programma che vedranno la presenza di una sessantina di ospiti e relatori di livello internazionale.

“REbuild – afferma Roberto Pellegrini, presidente di Riva del Garda Fierecongressi – è il place to be degli attori delle costruzioni, della progettazione, della produzione, dell’innovazione, dei servizi materiali e immateriali del mondo immobiliare. L’appuntamento di Riva del Garda è un momento fondamentale per tracciare una mappa di importanza essenziale per l’intero sistema-Paese. Dobbiamo essere una comunità che decide di agire per creare benessere sostenibile, condiviso e diffuso”.

La spinta all’innovazione – nel DNA dell’evento – porterà inoltre quest’anno REbuild a misurarsi con una nuova frontiera: la conferenza di chiusura vedrà protagonista Walter Cugno, Vice-President, Exploration & Science di Thales Alenia che svilupperà una riflessione sull’abitare e vivere nello spazio, un ambiente che non permette sprechi di alcun genere e che valorizza al massimo le risorse disponibili grazie a tecnologie che in futuro potranno integrarsi nelle costruzioni sulla Terra.

Il richiamo valoriale della decima edizione di REbuild assume i connotati di una ‘call to action’ perché tutti gli attori dell’immobiliare – professionisti, imprese, centri di ricerca, associazioni, politica e istituzioni – trovino una convergenza su strategie, processi e obiettivi condivisi di salubrità, sicurezza ed efficienza del costruito in tutto il Paese, evitando politiche di incentivazione prive di requisiti di qualità e benessere individuale, collettivo e ambientale, scongiurando l’eccellenza dei soli casi isolati e le disomogeneità territoriali” – sostiene Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva del Garda Fierecongressi.

Filtrano intanto i primi nomi degli speaker di REbuild 2024: Martin Wood (Bryden Wood) si occuperà del Design to value: il valore al centro della progettazione; Margot Pellegrino (Lab’Urba – Université Gustave Eiffel) esporrà alcune esperienze di deep retrofit che hanno avuto concreta attuazione in Francia; Mahesh Ramanujam (Global Network for Zero) interverrà sui nuovi protocolli della decarbonizzazione; Dominik Campanella (Concular) spiegherà come rendere operativa l’economia circolare nel settore delle costruzioni; sui criteri ESG nella catena del valore gli interventi di Lia Turri (PwC Italia) e Davide Agazzi (FROM); Angelica Krystle Donati (ANCE Giovani) e Andrea Ciaramella (Politecnico di Milano – Italian Proptech Network) si occuperanno di Proptech, digitalizzazione e innovazione dell’ambiente costruito; Giuseppe Milano (Greenaccord Onlus) interverrà sui nuovi modelli per la transizione energetica; Roberta Bulgari (Enel Italia) parlerà del benessere abitativo come nuovo e determinante driver del valore; Nadia Boschi (Lendlease Italy SGR) concentrerà l’analisi sui materiali, dal recupero del passato alle innovazioni di domani.

Direttiva UE e patrimonio immobiliare italiano

La ricchezza delle famiglie italiane è significativamente legata alle abitazioni di proprietà. La ‘cassaforte degli italiani’ è un asset che vale oltre 5.200 miliardi di euro, destinati però in gran parte a perdere di valore in assenza di interventi di efficientamento e riqualificazione.

Il parco immobiliare italiano è vetusto e altamente energivoro. Si tratta di uno scenario composto da ca 35 milioni di unità immobiliari di cui il 70% ha più di 40 anni, l’80% è pre-1990, a cui va la responsabilità del 45% dei consumi energetici nazionali (quasi il 30% va ricondotto al settore abitativo, composto per il 79% da consumi termici e per il 21% da consumi elettrici) e di buona parte delle emissioni di CO2.

Cinque milioni di immobili residenziali, appartenenti alle classi più energivore, dovranno essere riqualificati in tempi relativamente brevi. Milioni di immobili usciranno presto dal mercato, con effetti dirompenti sui risparmi delle famiglie.

Programma completo su: www.rebuilditalia.it

4 maggio 2024