Cinquecentomila bottiglie di Prosecco per la Russia: la richiesta viene il giorno dopo l’accordo firmato a Pietroburgo tra il direttore del museo Ermitage, Michail Piotrovsky, e il presidente del Consorzio di tutela della doc Prosecco, Stefano Zanette. Un sodalizio che apre per l’eccellenza veneta un mercato importante, e un sigillo di intesa culturale, in questo caso eno-gastronomica, eleggendo il Prosecco a vin d’honneur del celebre Museo per i prossimi cinque anni.
«È un passo importante nello sviluppo dei rapporti tra Italia e Russia sul fronte della cultura – ha osservato Piotrovsky, aggiungendo – gli altri musei hanno la vodka, noi solo il prosecco. Il vino fa parte della cultura di un territorio. Il prosecco, che viene dall’Italia, trasmette la percezione: vino uguale cultura. Bisogna diffondere di più questo aspetto del vino come espressione di un territorio, di un popolo, di una cultura».
I dati sull’export del prosecco sono poco chiari a causa di alcune zone grigie nelle frontiere russe, tuttavia nel primo trimestre 2013 gli acquisti di prosecco sulle terre del Don sono aumentati del 14%, in netta controtendenza rispetto ai competitor internazionali. «Considero questo accordo una grande operazione di immagine per il made in Italy, e una efficace operazione di marketing territoriale – ha spiegato Zanette – i progetti contemplati dal protocollo ci permetteranno di avviare numerose iniziative in ambito culturale, nella sua accezione più ampia».
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