Cambia il clima con gli Usa, la bilancia degli scambi dell’Europa con tutto il mondo è in attivo

Il primo segnale era venuto dalla decisione di cancellare i super dazi imposti da Trump, ora il nuovo atteggiamento degli statunitensi nei confronti degli alleati europei si è tradotto nella sottoscrizione dell’accordo che conclude due anni di negoziati per adeguare le quote agricole dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) dell’Unione europea.
La Commissione Europea sottolinea in una nota che le quote sono state ripartite “in base ai recenti flussi commerciali”, miliardi di euro di scambi commerciali, tra cui quelli di carne bovina, pollame, riso, prodotti lattiero-caseari, frutta e verdura e vini. La Commissione aggiunge che Bruxelles ha già concluso negoziati con Argentina, Australia, Norvegia, Pakistan, Thailandia, Indonesia e che sta conducendo ulteriori negoziati di ripartizione dei contingenti tariffari (TRQ) con altri 21 partner che hanno diritto ad accedere a questi contingenti.
La pandemia non ha fermato la crescita delle esportazioni di prodotti agroalimentari dell’Unione europea: da gennaio a novembre dello scorso anno, secondo i dati diffusi dalla Commissione, le vendite all’estero hanno sfiorato i 170 miliardi di euro con una bilancia dei pagamenti che, anche per le minori importazioni, è in positivo di oltre 56 miliardi di euro, +2% rispetto al 2019.

Massimiliano Giansanti
presidente
Confagricoltura

I dati della Commissione dimostrano una volta di più che l’Unione può contare su un sistema agroalimentare solido e tra i più avanzati a livello mondiale. Non solo ha garantito, pur tra tante difficoltà, la continuità dei rifornimenti nel corso dell’emergenza sanitaria, ma sono anche aumentate le vendite sui mercati terzi, generando un saldo attivo importante in un anno segnato da una pesante caduta delle altre attività economiche e dell’occupazione.
Alla base della solidità del sistema agroalimentare europeo c’è una rete di imprese agricole in grado di rispondere alle esigenze dei consumatori e aperte alle innovazioni necessarie per una maggiore sostenibilità ambientale. A breve, si concluderà il negoziato sulla nuova politica agricola comune (PAC). Le Istituzioni di Bruxelles sono chiamate a raggiungere un’intesa idonea a salvaguardare i livelli di efficienza e competitività, per tutelare il potenziale produttivo dell’agricoltura europea.