L’Osservatorio agroalimentare promuove le riforme fatte dai Governi a partire da Renzi a Draghi .

Presentato a Roma, alla presenza del Consiglio nazionale e di oltre 450 delegati del settore alimentare della Uila, il primo Report dell’Osservatorio agroalimentare, frutto della collaborazione tra la Fondazione Giampiero Sambucini e la Fondazione Edison.
Se ne evince che il PIL italiano è aumentato del +10,9% nel biennio 2020-2021 (7% nel 2021 e 3,7% nel 2022). Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI) nel biennio l’economia italiana è cresciuta più di quella mondiale nel suo complesso (+6,2% e +3,4%, rispettivamente), nonché della media dei paesi avanzati (+5,4% e +2,7%). In particolare, nel 2022, molti Paesi sono cresciuti meno dell’Italia.
«Conti alla mano – ha detto Marco Fortis, vicepresidente e direttore della Fondazione Edison i previsori hanno clamorosamente sbagliato le loro stime sul nostro Paese per due anni consecutivi e chi pensava che l’Italia avrebbe faticato ad uscire dalla fase più acuta del Covid-19, attribuendo maggiori chances di recupero alle altre economie, è rimasto completamente spiazzato dagli eventi».
Le riforme del Governo Renzi (introduzione degli 80 euro, smantellamento di numerosi balzelli a carico di famiglie e imprese, avvio del Piano Industria 4.0), hanno avviato dei cambiamenti decisivi per la politica economica italiana, il cui impatto positivo e duraturo non è venuto meno né con i governi Conte 1 e 2 né con la pandemia. Il governo Draghi ha poi tranquillizzato i mercati, gestendo con rapidità ed efficacia sia il varo del PNRR che la lotta all’inflazione. Sul fronte del lavoro, il tasso di occupazione, cresciuto dal 54,8% al 58,7% con i governi Renzi e Gentiloni, ha superato per la prima volta nella storia il 60% con il governo Draghi.

In uno scenario caratterizzato dal perdurare del conflitto russo-ucraino, il 2023 sarà un anno di decelerazione per l’economia. Il FMI prevede che il PIL dell’Euro-area crescerà dello 0,7% e quello italiano dello 0,6% (0,8% secondo le previsioni della Commissione Europea), mentre il PIL della Germania crescerà solo dello 0,1%-0,2%.
Il Governo Meloni, con il PNRR e il rilancio di Industria 4.0, ha l’opportunità per proseguire questo positivo percorso di crescita. In particolare, l’attuazione del PNRR potrebbe dare un impulso importante sia al PIL che all’occupazione. Secondo uno studio della Banca d’Italia gli investimenti del PNRR produrranno nel nostro Paese una domanda aggiuntiva di 375mila occupati nel triennio 2023-2025, di cui il 79% nel settore privato.