Il Ministero è per rinviare ad aprile l’elezione del CdA ma manca il candidato presidente giusto

Sono state riaperte le candidature per l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela della Denominazione Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg e l’assemblea che era stata programmata per il 15 marzo slitta, comunque per tenersi entro il 15 aprile.
La guerra del Prosecco continua a proporre continue novità e sembra comunque non ancora definitivamente avviata ad una soluzione. Una svolta l’ha senza dubbio segnata l’intervento del Ministero dell’agricoltura che ha sconfessato quella che era stata la decisione del cda, insediatosi lo scorso settembre, di fissare l’elezione dei nuovi vertici del consorzio alle ‘Idi di Marzo’.
Non per amore della storia, o per scaramanzia, dal Ministero è venuta la decisione che ha rimesso in gioco le rappresentanze delle varie categorie interne, così come si sono manifestate negli anni: 3 viticoltori, 6 vinificatori, 6 imbottigliatori. All’attuale CdA, riunitosi in videoconferenza, non è rimasto che prendere atto dell’indicazione ministeriale, ma i giochi non si possono considerare conclusi, pur ricordando che il rinnovo del CdA e del presidente avrebbe dovuto avvenire un anno fa.

Da un lato perché sul tappeto c’è ancora una ipotesi di allargare a la rappresentanza dei viticoltori a 4, riducendo quella dei vinificatori a 5 e confermando i 6 imbottigliatori. In secondo luogo perché individuare il candidato giusto per i prossimi anni è impresa che appare titanica. Lo scontro tra Confagricoltura e Cia da una parte e Coldiretti dall’altra esclude che il futuro presidente possa essere esponente di queste componenti. Altrettanto è improbabile che le tre cantine sociali di Conegliano-Vittorio Veneto, Soligo e Valdobbiadene possano confluire su di un unico nome. Con la conseguenza che possa essere un ‘imbottigliatore’ ad emergere come forma di mediazione, ma anche in questa direzione non è emersa fin qui una figura che possa mette tutti d’accordo.