Basta con le ‘crocette’ sulle etichette energetiche degli elettrodomestici: secondo la Commissione industria, ricerca ed energia del Parlamento europeo l’attuale classificazione della classe A divisa in +, ++ e +++ è poco chiara e rischia di confondere gli acquirenti. Indipendentemente dal fatto che sia stato lo stesso Parlamento a varare le odierne etichette, oggi la Commissione propone una ‘rivoluzione’: tornare al vecchio sistema suddividendo i prodotti nelle categorie dalla A alla G.
La ‘nuova-vecchia’ etichettatura dovrebbe contenere le reali informazioni sull’efficienza energetica del prodotto venduto a partire dal consumo in Kwh per un periodo di tempo considerato rilevante: potrebbe essere il consumo all’anno, ma sarebbe troppo semplice e chiaro per i consumatori, quindi si è lasciata aperta la possibilità alla determinazione di un altro periodo. I parlamentari chiedono che la normativa venga introdotta entro i prossimi cinque anni, e che qualsiasi altra nuova classificazione abbia una validità di almeno 10 anni.
A determinare la decisione di cambiare l’etichettatura degli elettrodomestici, anche la considerazione che oggi sono completamente affollate le classi migliori e questo di fatto avrebbe per conseguenza che nuovi e migliori prodotti non avrebbero modo di segnalarsi come un perfezionamento di quanto già in commercio. Ecco allora l’intenzione, peraltro contestata dai commercianti, di non attribuire oggi come oggi la ‘classe A’ ad alcun prodotto: se in futuro qualcuno otterrà performance migliori delle attuali potrà quindi aver un reale riconoscimento dei perfezionamenti introdotti.