“La caffeina è sicura”: una affermazione che sta tra le sue informazioni nutrizionali della comunicazione pubblicitaria della Coca Cola, ma che l‘Antitrust americano giudica non comprovata. Per questo organismo statunitense ha imposto alla multinazionale di far chiarezza nella sua pubblicità ed eliminare “informazioni nutrizionali fuorvianti”.
Quello d’oltreoceano è l’ultimo provvedimento che colpisce la bibita più famosa al mondo: già in Italia l’Antitrust era intervenuta, ancora lo scorso febbraio, aprendo una vertenza che viene a concludersi appunto in questi giorni. Coca Cola Italia aveva presentato “una proposta di impegni volti a rimuovere profili di scorrettezza della pratica commerciale oggetto di contestazione”.
La nuova versione della comunicazione pubblicitaria, sottolinea il Garante dell’Antitrust, risulta “idonea ad informare in modo chiaro ed univoco il consumatore che lo zucchero contenuto in una porzione di 250 ml di Coca Cola è il saccarosio, vale a dire il comune zucchero da tavola, e – precisando l’incidenza della quantità di zucchero contenuta in una porzione di prodotto sulla dose giornaliera di zucchero consigliata – rende comprensibile se la quantità di zucchero presente nel prodotto sia o meno elevata per il consumatore”.
Per quanto concerne i riferimenti all’acqua, nelle future comunicazioni pubblicitarie Coca Cola Italia si è impegnata a eliminare “l’insistenza e l’enfasi sul vantaggio biologico dell’idratazione per il corpo umano, conseguente al consumo di Coca Cola” e “le proposizioni che mettevano in evidenza la comprovata sicurezza” della caffeina. Anzi Coca Cola avvertirà “il consumatore sul fatto che tale ingrediente è contenuto, seppure in misura maggiore, anche in un caffè espresso, cioè in un alimento la cui assunzione notoriamente può comportare effetti collaterali nocivi legati alla presenza di detta sostanza”.