Il saldo positivo è trainato dalle province di Treviso, Rovigo e Vicenza

Per la prima volta dal 2020 l’anno si apre con un bilancio complessivamente positivo per il mercato del lavoro veneto (+600 posti di lavoro). Tuttavia, il calo dei movimenti in entrata e in uscita denota un assestamento occupazionale dopo alcuni anni di intensa crescita. È quanto emerge dai dati della Bussola di Veneto Lavoro relativi al mese di gennaio.

In particolare, nell’ultimo mese le assunzioni sono state complessivamente 58.100 (l’1,4% in meno rispetto al 2023 e il 3,8% in meno sul 2019). Ancora più marcato il calo delle cessazioni (-3%), tra le quali spicca la contrazione del volume delle conclusioni di contratti a termine, quale diretta conseguenza di un minor numero di assunzioni a termine nei mesi precedenti.

Continuano a crescere i contratti part time (+3,9%), soprattutto per specifiche dinamiche settoriali in agricoltura e in alcuni comparti del terziario. Le assunzioni a tempo parziale interessano ora il 27% delle assunzioni complessive, ma raggiungono il 44% tra le donne.

Il saldo mensile positivo a livello territoriale è trainato dalle province di TrevisoRovigo Vicenza (circa +550 posti di lavoro ciascuna), le uniche che nel mese di gennaio registrano tipicamente un aumento delle posizioni di lavoro in essere perché meno legate alla stagionalità delle attività turistiche. Bilancio lievemente negativo a Belluno (-450), Venezia (-300), Padova (-200) e Verona (-102). La domanda di lavoro risulta invece in rafforzamento a Belluno (+12% delle assunzioni sul 2023), Rovigo (+7,7%) e Padova (+4,5%), invariata a Treviso (+0,5%) e in calo a Vicenza (-2,2%) e Verona (-1%). A Venezia, nel gennaio 2023 si era registrato un picco di assunzioni dovuto a circa 2.000 contratti di breve durata, legati soprattutto ad alcune attività in ambito cinematografico.

Le attività del terziario segnano un bilancio complessivamente negativo (-2.500) soprattutto per il calo nel turismo e nella logistica, ma in miglioramento rispetto al 2023 quando la perdita era stata di oltre 4.000 posti di lavoro. Nell’industria, che complessivamente registra un bilancio positivo ma in rallentamento rispetto agli anni precedenti, segnali positivi si registrano nei comparti dell’industria alimentare e delle costruzioni, mentre tessile-abbigliamento e metalmeccanico denotano maggiori difficoltà. In agricoltura saldo appena negativo ma lievemente più favorevole rispetto allo stesso mese dei due anni precedenti, grazie soprattutto all’aumento delle assunzioni (+7,6%).

Gli ingressi in disoccupazione nel mese di gennaio 2024 sono stati complessivamente 12.700, in lieve riduzione rispetto all’anno precedente (-4,6%), ma aumentano lievemente quelli di inoccupati, lavoratori più maturi (over 55) e stranieri.

29 febbraio 2024