L’agroalimentare veneto, il cui export vale 4 miliardi 821 milioni di euro (dati 2012), guarda alla Cina, la seconda potenza economica mondiale, dove attualmente il valore delle proprie esportazioni non arriva a 11,6 milioni, dei quali oltre 11 milioni di vini e soprattutto spumanti. Quello cinese si prospetta infatti come il più promettente e grande mercato di consumo del mondo, dove l’export agroalimentare italiano è cresciuto nel suo complesso nel 2013 del 17 per cento, primeggiando a livello mondiale nella pasta e nel cioccolato, ma con quote ancora sostanzialmente basse.
Per mettere a punto una più efficace azione di promozione e valorizzazione delle produzioni venete nel grande Paese orientale è stato messo a punto dalla Regione, in collaborazione con la Fondazione Italia – Cina, un programma di “preparazione alla Cina”.
«Vogliamo andare su quel mercato – ha ribadito l’Assessore regionale all’agricoltura, Franco Manzato – e lo vogliamo approcciare con umiltà, come incontro di culture che si trasforma in incontro di interessi. Per questo dobbiamo e vogliamo andare preparati: dal punto di vista della conoscenza del mercato, della cultura cinese, delle norme di quel Paese, tenendo anche conto che sullo sfondo c’è il prossimo Expo 2015 dedicato ai problemi di alimentazione del pianeta, dove la Cina sarà presente con 3 interi padiglioni». Il programma prevede un’azione di formazione imprenditoriale, di traineeship con presenza in Cina degli operatori veneti e di aziende cinesi in Italia, attuato in collaborazione le Provincie cinesi con le quali la Regione ha sottoscritto “Protocolli d’intesa” istituzionali (Hebei, Jiangsu e Guangdong).