“Innovazione e tecnologia, punto di partenza per la ripresa del Nord-Est”, intervista a Ferruccio Ferrari, vincitore Italy Innovation Award, nella significativa sezione “Innovazione ed Etica”, assegnato con una cerimonia ufficiale a Milano nel corso della manifestazione “QUID Innovation Italy 2012”.

Vincere un premio ed esser riconosciuti a livello nazionale per un progetto di tracciatura delle armi è sicuramente gratificante. Lo è altrettanto il rapporto con l’imprenditoria locale?
L’imprenditoria del Nord-Est soffre ancora la crisi economico-finanziaria. Le aziende in questi anni hanno giocato in difesa, per evitare la perdita degli ordini e la mancanza di fatturato, non investendo nell’innovazione. Siamo ancora lontani dal pensare l’innovazione tecnologica come un beneficio per l’impresa: l’azienda risponde al bilancio e meno ai progetti che danno efficienza e riduzione dei costi all’interno. Spero che le aziende uscite dalla crisi, abbiano la capacità di ri-affrontare il mondo dell’impresa in modo diverso, guardando i processi, l’innovazione e non solo il bilancio.

L’innovazione tecnologica è una “condicio sine qua non” per la ripresa economica?
Oggi sicuramente. Quando parliamo di innovazione tecnologica applicata la leghiamo al miglioramento del processo e di conseguenza alla riduzione dei costi. Se un’impresa vuole tornare ad essere competitiva o riduce i costi di manodopera o cerca di produrre di più con i costi effettivi e nel secondo caso, risulta necessario appoggiarsi ad una evoluzione tecnologica.

Possiamo dire che c’è un problema culturale nel Nord-Est e quali sono i tempi perché questo tipo di cultura si affermi nel territorio?
Valutando quello che negli anni è stato definito “fenomeno Nord-Est”, si capisce che il successo era basato sulla capacità degli imprenditori e delle imprese di erogare mano d’opera. Questo ha dato competitività alle imprese e ha permesso loro di espandersi con estrema facilità. Purtroppo la vicinanza dell’Est Europa, con mano d’opera a basso costo, ha trasformato quello che prima era un beneficio in un “brutto male” dell’economia del Nord- Est. Di conseguenza oggi l’impresa si deve riprogettare e deve credere in un importante elemento di innovazione, per non ricostruire un’impresa vecchia. Se le imprese ripartono con una buona dose di fiducia, i tempi possono essere brevi. Inoltre, i costi di applicazione di questa tecnologia sono abbastanza ridotti.