L’edizione n.76 di Pitti Immagine Bimbo si è chiusa in un’atmosfera di generale soddisfazione, sia tra gli espositori sia tra i compratori arrivati a Firenze da tutto il mondo. I dati sull’affluenza dicono di una conferma sostanziale delle presenze dall’estero – oltre 2.700 i buyer esteri, un numero di poco superiore a un anno fa – e di un calo delle presenze italiane ferme a 4.500 compratori registrati. Per quanto riguarda il numero totale dei visitatori di Pitti Bimbo si attesta attorno alle 10.000 presenze.
«Una buona edizione di Pitti Bimbo – afferma Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – questo è quello che ho registrato girando tra gli stand e parlando con espositori e compratori. I numeri delle affluenze riflettono quanto si è già visto una settimana fa per Pitti Uomo, con i mercati esteri più tonici (alcuni dei quali in grande espansione, con ottime performance sia tra i mercati più consolidati, sia tra quelli che da poco si sono affacciati ai consumi moda di qualità) che fanno da traino ai fatturati delle aziende italiane, e con il panorama italiano che continua a soffrire, un po’ per i consumi interni, un po’ per la profonda ristrutturazione della rete distributiva in atto ormai da qualche stagione.
Tra i mercati esteri le performance più significative sono arrivate da Russia (+19% e oltre 400 compratori per il più importante mercato di riferimento di Pitti Bimbo), Turchia (+16), Gran Bretagna (+10%), Francia (+8%), Olanda (+5%), quasi raddoppiato il numero dei buyer dalla Cina, Emirati Arabi (+44%), Polonia (+28%), e incrementi interessanti da Hong Kong e dalle Repubbliche dell’Asia Centrale. Nella classifica dei primi 12 paesi sempre in testa la Russia, seguita da Germania, Spagna, Turchia, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Giappone, Olanda, Ucraina, Stati Uniti e Svizzera.