Nel 2013 la crescita del fatturato delle grandi imprese internazionali della moda e del lusso ha segnato il secondo rallentamento consecutivo, rimanendo comunque positiva (+7,9%). Il settore ha, tuttavia, dimostrato buone capacità di reazione investendo più che in passato: il rapporto fra investimenti operativi e ammortamenti si è attestato al 168,6% rispetto al 147,6% del 2012. È quanto emerge dall’ultimo “Fashion and Luxury Insight”, il rapporto annuale di SDA Bocconi e Altagamma che analizza i bilanci delle imprese internazionali quotate con fatturato superiore ai 200 milioni di euro.
La profittabilità dell’industria è diminuita, emerge dal rapporto, che quest’anno analizza un campione di 79 società dal fatturato complessivo di 332 miliardi di euro: il Roi (redditività degli investimenti) medio scende al 13,5%, rispetto al 14,9% dell’anno precedente, mentre l’Ebit margin passa all’11,5% dal 12,4% del 2012. «L’aspetto finanziario è ancora al centro delle preoccupazioni delle imprese – afferma Emilia Merlotti della SDA Bocconi (Area Amministrazione, Controllo, Finanza Aziendale e Immobiliare), coautrice del rapporto – che nel 2013 sono riuscite a ridurre ulteriormente la leva finanziaria portando il rapporto debito su capitale proprio a 0,40, ovvero a livelli comparabili a quelli del 2005. La generazione di cassa, sebbene in lieve flessione (10,4% rispetto al 10,7% del 2012), rimane sostenuta».
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