La Presidente della federazione dei vignaioli indipendenti (Fivi), Matilde Poggi ha inoltrato alla Ministra Nunzia De Girolamo una lettera aperta nella quale si denuncia che “troppa burocrazia, spesso insensata, ci impedisce di lavorare e costa cara”.
“Come Vignaioli Indipendenti – si legge nel testo – cioè quegli artigiani che producono le proprie uve, le vinificano e vendono il proprio vino, siamo abituati ad affrontare le difficoltà del nostro lavoro, la natura, i cambiamenti climatici e via dicendo. Tutto questo ci rende la vita difficile, ma è parte integrante del nostro lavoro e lo affrontiamo con serenità. La burocrazia, invece, ci sta uccidendo. Ci impedisce di lavorare perché necessita di un monte ore di lavoro sproporzionato e obbliga nella maggior parte dei casi ad appoggiarsi a consulenti che hanno un costo che influisce negativamente sul bilancio aziendale”.
In particolare, la lettera inoltrata alla Ministra De Girolamo entra nella questione della conformità delle etichette, causa dell’80% delle sanzioni comminate ai vignaioli: controlli svolti da soggetti diversi, o in diverse regioni, hanno mostrato interpretazioni diverse sulla correttezza della stessa etichetta. La Fivi quindi rilancia la propria proposta di un Ufficio (gestito a livello centrale, regionale o presso gli enti di certificazione) che certifichi e autorizzi le etichette prima che vengano messe in stampa.
“Questo Ufficio – spiega Matilde Poggi – già esiste in altri Paesi, per esempio negli USA dove, per quanto riguarda l’importazione di vini, le etichette devono essere tutte preventivamente autorizzate. Contiamo molto sul suo impegno in questo senso – conclude la lettera – e confidiamo che questo piccolo, ma importante cambiamento, possa essere realizzato in tempi brevi”.