Per chi ha scelto una dieta vegetariana anche il vino può provocare problemi, a causa di alcune sostanze di origine animale utilizzate sia in vigna che in cantina durante la produzione. Ecco che anche in Italia si sente parlare sempre più spesso di vini per vegani, realizzati escludendo totalmente la sofferenza degli animali. Le sostanze da evitare nella produzione dei vini adatti per vegani sono: l’albumina e la caseina del latte (entrambi però accettati dai vegetariani), le gelatine ottenute dalle ossa degli animali e dalla pelle del maiale, la colla di pesce, le albumine del siero sanguigno, i prodotti a base di chitina.
A certificare che nel vino per vegani non ci sia traccia di sostanze animali saranno l’Associazione Vegetariana Italiana (Avi) e Valoritalia: «In dieci anni i vegetariani sono triplicati, ora siamo il 10% della popolazione – dice Carmen Nicchi Somaschi, presidente dell’Avi – e da qui la scelta di creare un marchio ufficiale, che non sia frutto di autocertificazione come un tempo, per tutelare il mercato».
Per i vini vegani i chiarificanti vengono spesso sostituiti da bentonite e carbone vegetale mentre c’è anche chi ha fatto scelte ancora più radicali: «Non facciamo nessuna concimazione – dice Claudio Menicocci, dell’omonima azienda Viterbese – usiamo solo lieviti autoctoni e l’unico trattamento che facciamo al vino è la filtrazione. Dopo aver venduto esclusivamente all’estero, da tre anni ci siamo concentrati sull’Italia, riscuotendo un buon successo. Bisogna riscoprire la biodiversità, il valore del vino non solo come piacere ma anche come nutrimento».