L’Organizzazione del Commercio Mondiale (WTO) ritiene chiusa la vicenda Airbus a favore della Ue

La vigilia di Ferragosto ha portato la miglior notizia per il Prosecco (e per il Pinot Grigio).
Dopo le tariffe aggiuntive del 25% decise dal governo Usa ed entrate in vigore lo scorso 18 ottobre 2019 che hanno colpito specialità italiane come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone (oltre che altri salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi, amari e limoncello), la disputa tra le due sponde dell’Atlantico poteva portare a nuove e ancora più pesanti sanzioni per i due vini che interessano grandemente la produzione del Veneto.
Nell’ambito del sostegno che l’UE ha fornito al consorzio aeronautico Airbus, gli Usa erano stati, infatti, autorizzati dal Wto ad applicare sanzioni per un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari sui prodotti provenienti dall’Unione. La decisione ha però risparmiato proprio i due vini veneti, insieme alla maggior parte dei prodotti agroalimentari Made in Italy, ed ha colpito soprattutto Francia e Germania.
Inoltre l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) ha contemporaneamente invitato gli Stati Uniti a rimuovere tutti i provvedimenti adottati in quanto l’UE ha riportato nei limiti ammissibili gli aiuti ad Airbus e quindi i dazi USA sarebbero ora ingiustificati.

Gli Stati Uniti sono il primo mercato extraeuropeo per i prodotti agroalimentari tricolori: i nuovi dazi avrebbero interessato un totale di oltre 3 miliardi di euro di prodotti Made in Italy.
Prima dell’introduzione dei dazi, l’annata era stata caratterizzata da un boom di vendite tricolori negli Usa, con 3,9 miliardi di euro e un aumento del +12%, molto maggiore degli altri mercati Ue (media del +2%). Nel 2019 l’Italia ha spedito 4,7 miliardi di euro sul mercato statunitense e il 10% delle esportazioni agroalimentari italiane sono approdate sulle tavole dei consumatori d’oltre oceano.