Secondo i dati, per ora provvisori, forniti dalla Direzione del sistema statistico della Regione, cresce ancora il valore dell’export veneto di vino, che nei primi nove mesi dell’anno corrente è arrivato ad un miliardo e 146 milioni. È una quota ormai pari al 31,8 per cento del totale nazionale, con una ulteriore crescita dell’11,7% rispetto ai primi nove mesi del 2012.
«Questi dati, confermano e consolidano il primato economico dell’enologia veneta – commenta l’Assessore regionale all’Agricoltura Franco Manzato – Siamo la prima Regione produttrice del primo Paese produttore del pianeta. Questo vale per quanto riguarda il rapporto prezzo/qualità dei nostri vini, il loro reale apprezzamento al consumo e per la capacità di innovazione e di qualità che il sistema produttivo ha “iniettato” nel comparto a tutti i livelli, fino alla bottiglia che arriva in tavola. E vale anche sul piano delle strategie condivise e della gestione, in una realtà complessa e anche frammentata, dove la superficie media a vigneto per azienda è di circa 2 ettari. L’unica cosa che possiamo invidiare ad altre realtà è la relativamente scarsa nomea che le produzioni venete hanno nelle classifiche nazionali e internazionali delle riviste e dei gourmet. Ma ci “accontentiamo” di fare reddito e di essere apprezzati».
Alle spalle dei vini veneti per export, si collocano i vini piemontesi (18,9 per cento del totale nazionale); quelli toscani (15 per cento) e quelli del Trentino Alto Adige (9,6).
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