Dal 1° gennaio 2017 i produttori di vino saranno tenuti ad osservare l’obbligo del registro di cantina telematico, un provvedimento pensato per preservare l’esportazione di vino Made in Italy: l’obiettivo è quello di consentire, in tempi brevissimi, il completo interscambio con le strutture di controllo e la semplificazione o automatizzazione dei procedimenti in cui vengono dichiarate la produzione e la lavorazione. Per le centine c’è la possibilità di conformarsi all’obbligo fino al 30 aprile 2017.
Il registro delle cantine telematico deve essere tenuto da tutte le persone fisiche e giuridiche e le associazioni che, per l’esercizio della loro attività professionale o per fini commerciali, detengono un prodotto vitivinicolo, quindi anche l’aceto. Per la trasmissione delle operazioni di carico e scarico è possibile utilizzare sia il sistema online per la registrazione diretta delle operazioni che il sistema di interscambio di dati in modalità web-service. Tutti gli operatori si devono autenticare sul portale internet del Mipaaf con le proprie credenziali e procedere all’abbinamento del proprio Cuaa (Codice Univoco Azienda Agricola) con i codici Icqrf dei propri stabilimenti. «Se il vino italiano – precisa il Presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo – aspira a distinguersi a livello mondiale, vanno assolutamente esaltati i suoi tratti peculiari, dando valore dunque alle specificità territoriali che rappresentano la vera ricchezza del nostro Bel Paese».