Le proposte di modifica ai disciplinari dei Consorzi di tutela sottolineano storia e tradizione .

La Regione Toscana ha dato parere positivo alle proposte di modifica dei disciplinari di produzione di due denominazioni di origine dei vini “Valdarno di sopra” e “Vino Nobile di Montepulciano”: l’iter di modifica dovrà ora affrontare l’esame da parte del Ministero delle politiche agricole.
Per la denominazione “Valdarno di sopra” la modifica prevede l’allargamento della zona di produzione, l’eliminazione del riferimento alle due sottozone attualmente presenti, Pietraviva e Pratomagno, e l’introduzione di numerose tipologie di prodotto. Inoltre il Consorzio ha proposto di modificare le rese di uva per ettaro, la gradazione alcolica minima naturale delle uve, la densità di impianto dei nuovi vigneti. Infine la modifica dell’articolo 7 che comporterebbe l’inserimento in etichetta del termine geografico “Toscano” allo scopo di consentire una migliore identificazione dei vini con il territorio di produzione.
Per quanto riguarda il “Vino Nobile” la modifica riguarda la possibilità di inserire 12 Unità geografiche aggiuntive, introducendo in etichetta una nuova menzione che le contraddistingua, la menzione “Pieve”.
Per la prima annata in commercio si punta al 2024.

Stefania Saccardi
assessora all’agricoltura
Regione Toscana

Si tratta di modifiche volte a evidenziare i legami col territorio e a sostenere il processo di qualificazione dei nostri vini. Per questo, dopo averle valutate con cura, le abbiamo approvate. Speriamo che anche l’esame del Ministero produca un orientamento simile.

Andrea Rossi
presidente
Consorzio Vino Nobile

Questa modifica è la terza di una serie di cambiamenti intrapresi dal Consorzio e dai produttori a partire da “Toscana” in etichetta, per una migliore identificazione e qualificazione del prodotto; poi di un miglior controllo delle partite di Vino Nobile di Montepulciano; infine, nel caso della terza tipologia Pieve, di riappropriazione della storia che è insita nel nostro vino.