Arrivato l’anno nuovo, è giusto dare un segno del passar dei tempi e di quanto di nuovo attraversi il nostro mondo. Naturalmente lo faremo a modo nostro, seguendo quelli che sono i temi che trattiamo in queste pagine. Una premessa è d’obbligo, visto che l’anno, per quanto nuovo, si porta dietro tutti i malanni di quello appena trascorso: una guerra che sembra sempre più lontana dalla sua conclusione; l’aumento dei costi delle materie prime che si traduce in una crescita dei prezzi che mette in difficoltà un numero sempre maggiore di persone; i gravi lutti che si sono portati via grandi personaggi della storia contemporanea, figure del mondo della cultura e dell’arte, finanche grandi campioni del calcio.

Tutto potrebbe sembrare proseguire uguale da un anno all’altro eppure tutto cambia costantemente (come ci ha insegnato da sempre la filosofia greca). Ed eccoci allora ad una notizia che segna i nostri tempi: Kiwi sparisce dai negozi del Regno Unito! Ed il motivo è il più semplice: nessuno lo compra più!
Kiwi è uno dei brand più importanti al mondo nella produzione e nella vendita di prodotti per la cura delle scarpe, in particolare quelle scatolette metalliche di lucido da scarpe che sono state per tutto il secolo scorso indispensabile corredo di ogni casa. L’azienda era stata fondata nel 1906 a Melbourne (come suggeriscono il nome e il logo, che fanno riferimento al piccolo uccello simbolo dell’Australia) e, attualmente, produce oltre il 50% del lucido da scarpe del mondo, esportando in più di 180 Paesi.

Ostentare un paio di scarpe perfettamente lucidate era per un uomo un segno distintivo, di classe. Ma i tempi cambiano: la diminuzione delle vendite, spiegano dall’azienda, aveva già iniziato a farsi sentire prima della pandemia, con una sempre minore diffusione delle scarpe eleganti a vantaggio delle sneakers: poi è deflagrato il Covid che ha indotto cambiamenti anche nei modelli di lavoro, diventato più ‘agile’, e che ha promosso una moda più casual e, diciamolo, meno curata. Ed allora, se anche sotto il completo gessato si finge che sia normale indossare delle sneakers che si lavano in lavatrice, a cosa serve avere in casa le necessarie scatolette di lucido: quella nera, quella chiara e la preziosa neutra che andava bene con tutto?

A scrivere queste poche righe viene anche il dubbio che i nati in questo millennio nemmeno sappiano di cosa si sta parlando, loro che le scarpe le acquistano online perché le hanno viste pubblicizzate sullo smartphone da questo o quel influencer. Giovani che vivono senza aver mai dovuto imparare (almeno fino ad ora) la necessità di curare le proprie scarpe perché il ‘mercato’ impone che vengano cambiate spesso e non conservate di stagione in stagione.
Forse è proprio a questi giovani che il re Carlo III si è rivolto nei giorni scorsi indossando (clamorosamente e con le scarpe ben lucidate) lo stesso cappotto che portava 40 anni fa! Le buone cose, curate bene, durano nel tempo e travalicano gli anni.