La 110° edizione della Fieragricola di Verona è una passerella fondamentale per il comparto primario del Veneto (e dell’Italia): una vetrina delle eccellenze con le quali ci presentiamo in tutto il mondo, ogni giorno conquistando un mercato nuovo, una nuova opportunità di crescita.
Altra passerella è quella dei politici che non perdono naturalmente una così ghiotta occasione per dire la loro sul futuro dell’agricoltura italiana e veneta. Che i conti li dovrà fare con l’Europa. Quello della PAC infatti è il tema che maggiormente è ricorso a Verona, legittimamente alimentato dalle preoccupazione del mondo agricolo nazionale. Ecco allora arrivare il Ministro Catania che dichiara: «la PAC ha bisogno di un vigoroso lifting perché così come è contiene troppe indicazioni punitive». «Le proposte di nuova PAC rappresentano uno schiaffo al nostro sistema – gli fa eco l’assessore Franco Manzato – non solo non premiano le nostre specificità né le valorizzano, ma rischiano di favorire chi ha la terra e non chi la lavora: un terreno incolto potrebbe per paradosso ricevere più aiuti di un orto di prodotti DOC».
A qualcuno potrà sembrare una parata da liquidare come ‘la solita politica’: ma senza una azione coordinata a livello europeo la sfida per la nostra agricoltura rischia d’essere persa. Riusciamo per una volta a fare fronte comune?

Mario Ongaro