Secondo alcune statistiche, in Italia, due vegani su tre avrebbero lasciato una alimentazione totalmente animal free per una dieta meno rigorosa. I numeri non dicono se questo è avvenuto sulla base dei sempre più diffusi consigli medici, per motivi economici o per una minore propensione etica. Ma quel che accade al cibo non riguarda assolutamente il mondo della moda dove è sempre più serrata la battaglia contro l’uso delle pellicce e sempre più i materiali sintetici stanno sostituendo la pelle naturale (sneakers docet).
Per la moda insomma il concetto di ‘sostenibilità ambientale’ è ormai diventato centrale: è una scelta dei produttori che optano per modi di produzione a basso impatto ambientale e che sempre più lo fanno ben sapendo che i consumatori sono sensibili nella loro scelta, oggi più che mai, all’impatto sull’ambiente dei processi produttivi. Forse presto qualcuno si accorgerà che tra le plastiche che stanno avvelenando gli oceani ci sono non solo i sacchetti della spesa, ma anche i prodotti di sintesi usati nella moda (c’è ben poco di biodegradabile in una scarpa). Ma fino ad allora il mercato richiede questo e questo i produttori offrono.
Nel successo inarrestabile delle sneakers c’è anche un’altra componente, oltre a quella generazionale, che non può essere elusa. Riassumiamola così: andare al lavoro in ufficio o in banca in bicicletta è ecologico, ma richiede un abbigliamento, ed in particolare una scarpa, adatta sia alla pedalata che all’ambiente lavorativo. E così la giacca, il pantalone, tutti gli accessori.
Più in generale, insomma, le scelte di maggior consapevolezza rispetto ai problemi globali del clima e del difficile equilibrio del pianeta ci porteranno ad un cambiamento nello stile della nostra vita: se per gli spostamenti urbani useremo un monopattino elettrico, pensateci, sarà indispensabile che le tasche sia tante e chiuse da zip. E lo zainetto in spalla diventerà d’ordinanza!