Una proposta di risoluzione del Parlamento Europeo sull’etichettatura d’origine della carne nei piatti pronti è stata presentata dall’Europarlamentare francese, l’On.le Agnès Le Brun. Finalmente – ha commentato Fabiano Barbisan, Presidente del Consorzio L’Italia Zootecnica e di Unicarve – finalmente qualcuno che va in controtendenza, ovvero, sta dalla parte dei consumatori e non delle “lobby dell’industria dell’anonimato”. Ho spedito ieri a tutti gli Europarlamentari italiani, a ricordo della Giornata Nazionale contro la contraffazione e la Giornata del Ringraziamento per i Frutti della Terra, dell’11 novembre, ricordando loro che la battaglia contro l’abolizione dell’etichettatura facoltativa delle carni bovine, voluta dalla Commissione Europea, non è ancora persa e un loro “colpo di reni” potrebbe mantenerla in vita, evitando future speculazioni da parte di commercianti senza scrupoli, con informazioni di “fantasia”, autocertificate ed incontrollabili dalle autorità pubbliche.
«Conosciamo la marca delle scarpe che portiamo – conclude Barbisan – e quando andiamo al ristorante non sappiamo da dove arriva la carne che mangiamo. È ora che i consumatori spieghino ai Commissari Europei che, prima di scrivere regolamenti sul calibro delle mele ed il peso delle uova, pensino ad obbligare a fornire informazioni chiare sui prodotti che giornalmente si acquistano, perché la salute e la sicurezza alimentare non sono un optional».