Il sondaggio realizzato da Euipo premia gli utenti italiani rispetto a quelli del resto d’Europa

Stando a quanto dichiarano gli stessi consumatori, starebbe diminuendo l’interesse degli italiani per l’acquisto di prodotti contraffatti e per il ricorso a contenuti piratati. Al tempo stesso risulterebbe in crescita la domanda di servizi di streaming e download a pagamento.
È quanto emerge da un sondaggio dell’Ufficio Ue per la proprietà intellettuale (Euipo) che certifica come il minor accesso a contenuti pirata si stia diffondendo anche nel resto d’Europa. In Italia, solo il 2% dei rispondenti al sondaggio dichiara di aver comprato deliberatamente prodotti falsi negli ultimi dodici mesi. La media Ue è superiore e tocca il 5%. Risulterebbe quindi che il dato è in calo di quattro punti percentuali rispetto all’ultimo sondaggio di Euipo del 2017.
Nello stesso arco di tempo, è anche diminuito del -1% il ricorso degli italiani a contenuti illegali online, che si attesta oggi attorno al 6% attualmente. In Europa lo stesso dato è intorno all’8%.

Nell’ultimo anno, il 45% degli intervistati italiani ha dichiarato di essere ricorso a streaming e download a pagamento per opere protette da copyright: risulterebbe pertanto piuttosto accentuato l’aumento della ‘legalità’ con un +29% rispetto all’ultimo studio. E gli italiani farebbero meglio del resto degli europei che i servizi a pagamento li utilizzano solamente al 42%.
A confessare di aver acquistato beni contraffatti sono soprattutto i giovani Ue, il 10%, tra i quindici e i ventiquattro anni.Il 23% ammette di aver scaricato intenzionalmente contenuti illegali online. In generale, dal sondaggio emerge una maggiore consapevolezza degli europei sui diritti di proprietà intellettuale e che i consumatori che comprano prodotti falsi, ricorrono anche a contenuti illegali online. «Più persone comprendono la proprietà intellettuale, meno probabilità hanno di violarla» commenta Christian Archambeau, direttore esecutivo di Euipo.