Vino di bassa qualità adulterato con l’aggiunta di alcol commercializzato in Italia e all’estero spacciandolo per Chianti o Brunello di Montalcino: i carabinieri del Nas di Firenze, nell’ambito dell’indagine denominata “Bacco”, hanno disarticolato un sodalizio criminale operante in tutto il territorio nazionale. Tre persone sono state arrestate, quelle che apponevano sulle bottiglie false etichette di vini pregiati le fascette recanti il sigillo di Stato Doc e Docg contraffatto.
Le indagini hanno permesso di individuare dieci persone le quali, agendo all’interno di una articolata organizzazione criminale nella quale ognuno ricopriva un ruolo ben specifico, hanno commercializzato vino adulterato con aggiunta di alcol, per aumentarne la gradazione rispetto al prodotto naturale, e contraffatto facendolo apparire quale vino di alta qualità. In manette sono finiti il titolare di un’azienda agricola ubicata in provincia di Firenze dove avveniva l’imbottigliamento ed il confezionamento del vino adulterato e contraffatto, e due cittadini campani, i quali procuravano tutto il materiale necessario alla contraffazione (etichette, fascette, capsule, imballaggi). Il vino veniva temporaneamente stoccato in depositi di ditte riconducibili agli indagati, ubicate nel Lazio ed in Emilia Romagna: sono state sequestrate l’azienda agricola toscana, dove erano presenti 9.000 litri di vino rosso pronto per essere imbottigliato, un centinaio di bottiglie già confezionate, centinaia di etichette e fascette di vino di vari marchi e migliaia di capsule, il tutto falsificato, e 30 litri di alcol utilizzato per l’adulterazione.