In Cina, il ceto più abbiente, quello che può contare sui livelli reddituali più elevati, va alla ricerca di prodotti agro-alimentari di importazione, che ritiene più sicuri, con meno residui, e per i quali è disposto a pagare di più. Ed il prodotto italiano è proprio per queste qualità sempre più ricercato: così, dall’inizio della crisi ad oggi il valore dell’export di prodotti agroalimentari italiani in Cina è quasi quadruplicato.
Il prodotto Made in Italy più esportato in Cina è il vino, con il Paese asiatico che è tra l’altro diventato il maggior consumatore mondiale di rosso. Seguono i dolci, l’olio d’oliva, la frutta e i formaggi, con 13mila forme di Parmigiano Reggiano esportate nel 2013. I dati relativi al periodo 2008-2013 emergono da uno studio della Coldiretti su base Istat e sono stati diffusi in occasione della visita del premier italiano Matteo Renzi. Proprio la visita del premier nel paese asiatico – sottolinea Coldiretti – potrebbe rappresentare una spinta a superare le restrizioni che continuano ad interessare alcuni prodotti tricolori, in particolare l’ortofrutta, facendo seguito all’apertura che nel 2014 ha visto l’ok delle autorità cinesi all’arrivo di cotechini, mortadella Made in Italy e altri prodotti cotti della salumeria italiana, seppur ancora limitato a poche aziende autorizzate. Complessivamente le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani in Cina è stata pari a 342 milioni di euro nel 2013, con un aumento del 13 per cento rispetto al 2012 e del 270 per cento rispetto al 2008.