Dopo l’operazione condotta dal NAS di Perugia che ha sgominato una organizzazione nazionale dedita all’illecita commercializzazione di bovini con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata, il Presidente del Consorzio L’Italia Zootecnica e Unicarve, Fabiano Barbisan, si è detto particolarmente preoccupato per «il Regolamento in itinere confezionato dalla Commissione ed approvato recentemente dal Parlamento Europeo, che regolamenta la tracciabilità elettronica dei bovini, nata obsoleta, costosa ed inutile ai fini della sicurezza sanitaria ed alimentare, usata, tra l’altro, come grimaldello per introdurre, con una riga, l’abrogazione dell’etichettatura facoltativa delle carni bovine, per fare un favore all’industria dell’anonimato».
«C’è da rimanere basiti – continua Barbisan – di come si comporta l’Unione Europea in materia di tracciabilità dei prodotti, con la scusa della “libertà di mercato” e non solo, ma anche dell’incompetenza nell’introdurre norme costose ed inutili, come ad esempio l’utilizzo del microchip per l’identificazione dei bovini, senza prevedere il prelievo contestuale del DNA, già da anni sperimentato in Italia. Spero che il Ministro Lorenzin ed il Ministro Martina riescano ancora a fare qualcosa per modificare questo scempio di Regolamento ed ascoltino noi allevatori piuttosto che affidarsi ai “Gruppi di Alto Livello” dell’Unione Europea, che le cose le studiano a tavolino».
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