Un’azienda vitivinicola di Refrontolo, in provincia di Treviso, sta per lanciare sul mercato un vino, con il marchio “Halal”, privo di alcol e pertanto particolarmente rivolto al consumatore musulmano. Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta con favore la notizia sottolineando che si tratta di «una scelta produttiva e commerciale con molti aspetti positivi oltre a quello dell’originalità. Operazioni come questa vanno opportunamente anche nel segno di favorire una concreta integrazione perché, se da un lato toccano i punti nevralgici dell’economia, dall’altro offrono una nuova opportunità a chi, professando una religione diversa, risiede a lavora onestamente nei nostri territori e potrà usufruire di un prodotto ricavato dall’uva, uno dei grandi simboli della nostra agricoltura».
«Una scelta – conclude Zaia – che sarà anche in grado di aprire un panorama inesplorato di nuovi mercati. Una bevanda buona, genuina e fatta con tutti i crismi ha infatti le caratteristiche per incontrare il favore dei consumatori musulmani in tutto il mondo creando nuove opportunità commerciali».
Oltre al vino senza alcol, destinato ai consumatori mussulmani, la vendemmia 2012 ha portato anche la novità del ‘razionamento commerciale’ del prosecco. Il Consorzio di tutela del Prosecco DOC, infatti ha deciso di indicare alle aziende di trattenere in cantina un dieci percento almeno delle bottiglie prodotte per governare l’immissione sul mercato del prodotto e sputare prezzi migliori sulle piazze di tutto il mondo. «Come Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia – ha dichiarato l’assessore veneto, Franco Manzato – abbiamo condiviso la strategia del Consorzio perché l’obiettivo comune non è quello delle fughe in avanti, ma quello del governo dei prezzi e del mercato stesso, dove le turbative possono avere effetti disastrosi per tutti e per una coltura che non si improvvisa di stagione in stagione, ma si programma in anni».
«L’auspicio – ha concluso Manzato – è che le organizzazioni di categoria, le filiere e i consorzi si facciano protagonisti di questi processi, in un contesto dove da sempre le differenze che caratterizzano la produzione e il tessuto aziendale del Veneto trovano nell’identità e nell’univocità dei comportamenti un ulteriore motivo di valorizzazione».