Interrogazione sulla tutela della suinicoltura italiana alla Camera: l’ha presentata Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici. «Come dimostra l’approfondita la risposta del Viceministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Andrea Olivero – ha commentato Realacci – c’è ancora molto da fare per salvaguardare il made in Italy agroalimentare. È emerso con chiarezza che, nonostante i passi avanti fatti, rimane una evidente inadeguatezza delle normative europee a tutela dei prodotti trasformati. Un punto di riferimento può arrivare dalla legge per la valorizzazione dei prodotti alimentari a chilometro zero di cui sono primo firmatario».
Ermete Realacci sottolinea che: «la scommessa sulla qualità, più che sulla quantità, sui nostri talenti e sui nostri prodotti tipici e legati ai territori è la via per dare ulteriore impulso all’agroalimentare tricolore e, più in generale, per rilanciare la nostra economia. Una linea che in agricoltura sta già pagando, come dimostrano le nostre ottime performance nel settore: lo scorso anno il nostro export agroalimentare ha fatto segnare un +6% sul precedente, raggiungendo i 33 miliardi di euro. Non a caso con 263 tra Dop e Igp l’Italia è leader in Europa per numero di prodotti registrati. E che funziona anche per il resto del made in Italy. La percezione della qualità italiana è peraltro alla base dello scandalo dell’italian sounding: 60 miliardi di euro di prodotti commercializzati nel mondo con nome italiano, ma che non hanno mai visto l’Italia neanche in cartolina».
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