L’export del primo semestre 2021 arriva a superare in alcuni Paesi Ue e extra-Ue i dati del 2019

Sulla base delle analisi effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda per Smi, nel 2020 l’industria italiana della moda donna ha assistito ad una contrazione del -18,9%, che ha portato il fatturato del comparto a 11,3 miliardi di euro rispetto ai quasi 14 che erano stati raggiunti nel 2019. Calate anche le esportazioni al -15,3% nei dodici mesi, pur se la seconda parte dell’anno ha fatto registrare un miglioramento del quadro generale.
Miglioramento che ha trovato piena e più forte conferma nel primo semestre del 2021: le vendite estere, già cresciute del +2,6% nell’arco del primo trimestre, si sono decisamente rafforzate nel periodo da aprile a giugno con uno strepitoso +72,1%, che permette di chiudere il semestre con un incremento tendenziale pari al +27,6%.
Non si sono ancora eguagliati i livelli di esportazioni che il comparto faceva registrare nel gennaio-giugno 2019, ma le prospettive sembrano assai favorevoli anche perché, sia la Unione europea sia l’extra-Ue, presentano un ritorno alla crescita, rispettivamente del +25% e +29,8% da gennaio a giugno 2021. Le vendite estere di moda donna ammontano, in quest’arco di tempo, a circa 4,3 miliardi di euro con una crescita il tutti i mercati di riferimento, tranne due sole eccezioni: Regno Unito al -2%) e Austria al -6,5%.

I dati più rosei vengono dalla Francia, che mostra un aumento pari +37,2%, e dalla Svizzera, al +27,3%, importante perché snodo logistico-commerciale per successive riesportazioni in altri mercati mondiali. Bene la Germania, al +18,7%, ma soprattutto continua ad essere esorbitante il +98,2% registrato sul mercato della Cina, così salito alla quarta posizione tra le destinazioni della moda donna Made in Italy. Bene anche gli altri Paesi, da Hong Kong con il +35,4% agli Stati Uniti con un +11,9%, dalla Russia con il +30,1% al Giappone e alla Corea del Sud rispettivamente con il +6,4% e il +71,5%: per questi Paesi però non sono ancora stati superati i valori che si registravano nel 2019.