Cento metri quadri di negozio in affitto, 670.000 euro l’anno: Via Monte Napoleone a Milano è la strada della moda più cara di Italia, seguita a breve distanza dalla vicina via della Spiga dove lo stesso negozio arriva a 500.000 euro annui. A Roma c’è via dei Condotti (640.000 euro l’anno).
Tra le altre località italiane che fanno registrare valori elevati per metro quadrato, spicca Venezia con canoni oscillanti tra i 1000 e i 4000 Euro, seguita da Firenze (600 – 3400 Euro/mq), Verona (400 – 3200 Euro/mq), Bari (500 – 1800 Euro/mq) e Genova (390 – 1020 Euro/mq) a). Questi in sintesi alcuni dati del Fashion & High Street Report a cura di Federazione Moda Italia in collaborazione con World Capital Group, un’analisi del mercato fashion che racchiude valori di locazione e rendimenti delle più importanti High Streets italiane rilevati da World Capital Group, accanto ai dati sui consumi nel settore moda monitorati da FederazioneModaItalia su un universo rappresentativo di imprese e ai dati dell’Osservatorio Acquisti CartaSi sugli acquisti effettuati dagli italiani con carte di credito nei negozi di moda. Il richiamo deriva dal made in Italy e dall’essere città turistiche, fieristiche e di business, dall’attrarre quindi un importante passaggio e dall’essere appetibili per l’avvio di un’attività commerciale redditizia.

Le strade del lusso: rilanciare il consumo interno
Per quanto riguarda i consumi nei primi due mesi del 2014 il calo medio (in valore) delle vendite nel settore moda registrato da Federazione Moda Italia è stato del 4,39% e gli acquisti degli italiani con carta di credito in abbigliamento, calzature, accessori, pellicce, pelletterie e valigerie ed articoli sportivi in Italia, pari ad una spesa di oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro, registrano una flessione del 5,65% rispetto allo stesso periodo del 2013. Per il Presidente di FederazioneModaItalia – Confcommercio, Renato Borghi: «Dal Report emerge un dato positivo solo per il comparto accessori, con un incremento di vendite di oltre il 7% nei primi due mesi del 2014 a fronte di una flessione media degli altri prodotti di moda di un 5% rispetto allo stesso periodo del 2013. Tengo a precisare che si tratta di una media nazionale, che riassume gli sconsolanti dati delle periferie e dei centri minori mitigati dalle migliori performance delle vie dello shopping delle grandi città e delle mete turistiche. In questo momento, si regge soprattutto grazie agli acquisti degli stranieri, russi e cinesi in particolare. È però fondamentale – conclude Borghi – che gli italiani tornino a fare acquisti e che le imprese continuino a investire in Italia, nel made in Italy e nella qualità dei prodotti. Auspichiamo quindi un’inversione di tendenza con un incremento di fiducia per i cittadini e che l’intervento di alleggerimento fiscale lanciato dal Governo Renzi si sostanzi in un concreto stimolo alla propensione dei consumi.

Le strade del lusso: e dall’estero investo sul “Made in Italy”
«Interessante è comunque – dichiara Neda Aghabegloo, Responsabile Ricerca di World Capital Group – la crescente attenzione alle nostre High Streets sia da parte di brand italiani che di investitori stranieri orientati al Bel Paese, attenzione confermata anche dai canoni di locazione stabili o in aumento. Se è vero infatti che, dopo il nome della nota bevanda americana, il secondo termine più ricercato sul motori web risulta sia ”Made in Italy”, è facile spiegarsi perché. Posizione strategica, visibilità e flusso pedonale/turistico, accanto al desiderio imperante di essere parte del ”sistema Italy”, rappresentano oggi concetti chiave per i retailer, fattori determinanti nella scelta delle loro location. La Brand Image acquista un’importanza sempre più diffusa, in quanto comunicazione dei propri valori e riflesso del sentiment. L’incerta situazione economica e la lieve contrazione nei consumi – conclude Neda Aghabegloo – spingono i retailer a una maggior prudenza nell’approccio del mercato e a una più studiata strategia di insediamento e sviluppo di business e identità. I brand, in maniera sempre più forte ed estesa, desiderano localizzarsi sulle High Streets per essere ancor più appetibili e competitivi e accrescere reputation e awarness».