La rivista Decanter, bibbia degli operatori del settore vitivinicolo nel Regno Unito, dedica una speciale classifica dei migliori vini prodotti dalle cooperative italiane, otto eccellenze valutate dall’esperto Ian D’Agata. Il mercato anglosassone vale oltre 750 milioni di euro di import l’anno dall’Italia e guarda con grande attenzione anche ad alcune etichette prodotte non dalle grandi ‘maison’, ma da aggregazioni di piccoli viticoltori.
A fare la parte del leone nella classifica di Decanter è l’Alto Adige, area nella quale hanno sede ben quattro cantine consortili su otto: la Cantina Tramin per la produzione del “miglior Gewurztraminer d’Italia”; Terlan per i suoi vini bianchi longevi; la St Michael-Eppan per il Sauvignon, Kellerei Nals Margreid; la Cantina Valle Isarco. In Piemonte vengono segnalati i Produttori del Barbaresco, capace di produrre non solo un ottimo Barbaresco con prezzo accessibile, ma anche ottime cru. In Lombardia spicca la cantina ArPePe con il suo Valtellina 2013. Infine due segnalazioni dalla Sardegna: la cantina Santadi con i suoi rossi Terre Brune 2010 e Rocca Rubia e la Cantina Gallura con il Canayli Vermentino di Gallura Superiore 2014.
Infine una chicca, i vigneti più alti d’Europa coltivati ai piedi del Monte Bianco dalla Cave Mont-Blanc de Morgex et de La Salle, piccola cooperativa con solo 80 soci, 14 ettari coltivati e freschissimi spumanti metodo classico.