Per l’enologo Valentino Ciarla, attivo soprattutto in Toscana, Umbria e Lazio: «Anche se generalizzare è sempre sbagliato, dobbiamo dire che il 2014 sarà per il vino un’annata estremamente difficile. Più che il singolo ciclone o il singolo temporale, quello che ha fatto veramente male alle viti è stata questa frequenza di piogge, davvero importante».
«Questo ha comportato due conseguenze – spiega Ciarla – la prima dal punto di vista fitosanitario con l’avanzare delle malattie dell’uva, la seconda dal punto di vista della maturazione, per via della mancanza di sole. La vendemmia inizierà sicuramente con un po’ di ritardo: penso che in molte zone della Toscana si parlerà di raccogliere l’uva a metà settembre per continuare fino a metà ottobre. Speriamo comunque di non dover aspettare troppo perché altrimenti insorgono altri problemi».
Nel frattempo gli enologi continuano a sorvegliare con occhio vigile i filari. «La qualità del vino – conclude Ciarla – nasce nella vigna. E in un’annata così complessa il mestiere dell’enologo è quello di mettere a disposizione dell’azienda tutte le nostre competenze ed essere davvero il ‘pronto soccorso’ dell’uva».