«Vinitaly è a tutti gli effetti la piattaforma del vino italiano e più spingiamo Vinitaly più spingiamo l’esperienza della viticoltura italiana nel mondo»: lo ha detto il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, nel suo intervento al convegno organizzato da Confcooperative Verona sulle prospettive economiche della viticoltura veronese alla luce dei cambiamenti sui diritti d’impianto introdotti dal nuovo regolamento europeo in materia di organizzazione comune di mercato dei prodotti agricoli.

«Si tratta – ha proseguito il Ministro – di investire su di uno strumento importantissimo non solo per questo territorio ma per l’intero Paese. Dobbiamo affinare sempre di più le politiche per l’export per consentire alle nostre medie imprese vitivinicole di fare il salto di qualità e utilizzare sempre di più gli strumenti della Rete». «Per la prima volta – ha evidenziato il Presidente Nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini – c’è un’iniziativa seria di accompagnamento con delle risorse dedicate per quanto riguarda l’internazionalizzazione». Per parte sua, il Presidente di Confcooperative Verona Fausto Bertaiola ha posto l’attenzione sulla questione dei diritti d’impianto: «Il patrimonio vitato italiano conta circa 640.000 ettari, dato che permette di prevedere un bacino di crescita di 6.400 ettari circa per l’anno 2016. A questo potenziale, si dovranno aggiungere tutti i trasferimenti dei diritti inutilizzati che potranno essere presentati entro il 31 dicembre 2015 e che verranno convertiti in autorizzazioni all’impianto».