I vignaioli indipendenti auspicano l’avvio di un dibattito nazionale sulle governance consortili

La regione Piemonte deve essere protagonista nella riforma sulla rappresentatività nei Consorzi. Lo affermano le delegazioni piemontesi della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti in una lettera inviata all’assessore regionale Marco Protopapa in riferimento alla decisione del Consorzio di tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani di uscire dalla struttura denominata Piemonte Land of Wine.
La vicenda, seguita alle dimissioni da presidente annunciate da Matteo Ascheri, ha suscitato infatti preoccupazione nelle delegazioni, che hanno visto estendersi al “Consorzio dei Consorzi” l’annoso problema della rappresentanza all’interno degli stessi. I Vignaioli Indipendenti auspicano che la Regione proceda a individuare un meccanismo decisionale per la governance capace di far sentire tutti a casa propria, con la possibilità di contribuire a decisioni condivise, frutto di un mondo del vino coeso, finalmente convinto dei propri mezzi e non più impegnato in guerre locali che poco hanno a che fare con la possibilità di contribuire al progresso del settore.
Per la FIVI il problema principale della coesione e visione comune risiede nell’attuale impianto nazionale di governance dei Consorzi, dove il potere è in mano a pochi grandi gruppi e le decisioni conseguono solo ai quintali di uva, agli ettolitri e al numero di bottiglie, senza criteri di contemperamento che diano anche alle singole teste e alle braccia il ruolo che meritano.


FIVI ha proposto già oltre tre anni fa all’allora ministro Centinaio una soluzione fondata su criteri di votazione che mantengano un ruolo all’entità delle produzioni, ma richiedano altresì una componente democratica basata sulle teste delle imprese.
Un sistema di ‘doppia maggioranza’ analogo a quello che è normalmente adottato per tutte le decisioni dell’Unione Europea: quella basata sul numero di abitanti (che favorisce i grandi Paesi) e quella basata sul numero dei Paesi Membri (che evidentemente assicura un ruolo anche agli Stati di dimensioni più ridotte).