Innovazione in vigna: i Vignaioli del Morellino di Scansano hanno deciso di sposare il progetto di ricerca portato avanti da Fabio Mencarelli, Professore Ordinario presso l’Università della Tuscia sull’uso dell’ozono per ridurre, fino ad eliminare, l’impiego di solfiti in cantina. Da un paio d’anni è allo studio anche l’uso del gas nella fase di coltivazione della vigna sfruttando la funzione disinfettate e sanificante che l’ozono ha sulle foglie, inducendo inoltre una maggiore resistenza nella pianta.
Il progetto “Innovazione, Valorizzazione e Ottimizzazione della Filiera Vitivinicola dell’Area Sud della Provincia di Grosseto”, prevede anche l’uso di un drone attrezzato con i più moderni sensori per monitorare lo stato di salute del vigneto, mentre direttamente in pianta saranno collocati dei nuovi microsensori a basso costo basati sulla tecnologia Internet of Things che permetteranno di raccogliere dati ambientali e fisiologici, in modo capillare. Sarà così possibile individuare esattamente quando e come intervenire con gli eventuali trattamenti in vigna, riducendoli a quelli strettamente necessari. Un ulteriore passo a favore della sostenibilità ambientale che da tempo i Vignaioli del Morellino di Scansano perseguono: già da alcuni anni hanno adottato, in vigna e in cantina, misure volte a ridurre l’impronta di carbonio e sono fra le aziende pilota ad aver aderito al progetto VIVA Sustainable Wine del Ministero dell’Ambiente.