L’attività 2015 del Ministero delle politiche agricole-Icqrf per il controllo della qualità merceologica e la lotta alle frodi dei prodotti alimentari generici, da agricoltura biologica e di qualità regolamentata, ha comportato lo svolgimento di 25.974 controlli e l’analisi di 6.259 campioni. Le irregolarità riscontrate hanno dato luogo a 59.480 provvedimenti amministrativi e 1.028 notizie di reato. Sono stati invece 38.914 i controlli mirati per la verifica di aspetti igienico sanitari e merceologici effettuati dai Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas) ed hanno evidenziato 12.321 non conformità. Le Capitanerie di Porto hanno invece espletato circa 17.504 verifiche lungo l’intera filiera dei prodotti ittici rilevando 2.635 illeciti relativi alla sicurezza alimentare.
Poi c’è il comando Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari (Nac) che opera sull’agropirateria, cioè la contraffazione dei prodotti agroalimentari, e che ha controllato 586 imprese agricole sequestrando 722.837 kg di merce, elevando 52 sanzioni penali e 273 sanzioni amministrative. Sono state segnalate 55 persone (13 del settore lattiero caseario, 11 nel settore vitivinicolo). Nello specifico per l’agropirateria i prodotti più colpiti sono proprio per valore economico il settore lattiero caseario con 3.884.780 euro e vitivinicolo con 285.950 euro. Per le illeciti erogazioni gli uomini dei Nac hanno poi riscontrato come il settore maggiormente a rischio sia il cerealicolo (1.574.082 euro), quindi l’ortofrutta (337.109 euro) e i fondi strutturali (249.217 euro).

Il “buco nero” della contraffazione è il web
Il Corpo Forestale dello Stato ha intensificato la lotta alla contraffazione dei prodotti agroalimentari a Denominazione e Indicazione di origine protetta e dei prodotti certificati Made in Italy, con 8.486 controlli effettuati, 179 reati accertati, 160 tonnellate di merce sequestrata e 4.000 litri di prodotti sequestrati delle filiere olearia, lattiero casearia e vitivinicola. Infine, la Guardia di Finanza, che ha complessivamente sequestrato oltre 8.800 tonnellate di prodotti agroalimentari solidi e oltre 31 milioni di litri di generi alimentari liquidi, oggetto di frode commerciale e/o sofisticazione.
Gli “agrofurbi” puntano molto sul web: nel 2015, l’Icqrf ha avviato procedure di contrasto a usurpazioni ed evocazioni che hanno riguardato 561 casi: 220 sono stati i prodotti in vendita sul market place e-Bay, 65 quelli su Alibaba, 63 prodotti hanno riguardato segnalazioni fatte come Autorità ex-officio, 213 come Organismo di contatto per il settore vitivinicolo. Tra questi ultimi, 4 casi hanno interessato Paesi extra Ue ed è stato richiesto l’intervento da parte della Commissione Europea. Bloccati flussi di commercio di falso Parmigiano per 99.000 tonnellate al mese, ovvero 11 volte la produzione mensile di quello autentico, mentre su siti web irlandesi e svedesi sono stati intercettati wine kit evocanti le Denominazioni Barolo, Brunello di Montalcino, Chianti, Piemonte, Vino Nobile di Montepulciano e Amarone della Valpolicella. Il prodotto più “falso” sul web è stato il Prosecco. Il sito web più “illegale” è stato e-Bay.