I produttori delle due sponde dell’Atlantico votano per la formula “zero per zero” sul commercio

Sono oltre 24 mila le dichiarazioni pubblicate sul sito del Governo americano da parte di fornitori, importatori, distributori, piccole aziende e consumatori americani per dire no all’applicazione di ulteriori dazi sul vino importato negli States da Francia e Italia.
Un appello che non ha motivazioni politiche, ma strettamente economiche: sia gli Stati Uniti che l’UE infatti rappresentano reciprocamente i maggiori mercati di esportazione, con scambi totali che hanno raggiunto i 4,66 miliardi di euro nel 2018 (pari a 5,53 milioni di dollari). Non è infatti solo il vino europeo che attraversa l’Atlantico, ma anche il prodotto ‘a stelle e strisce’ che segue la rotta inversa.
Ecco allora che l’europea Comité Européen des Entreprises Vins (CEEV) e l’americana Wine Institute hanno siglato un’unione d’intenti e chiedono “l’eliminazione di tutte le tariffe sul vino” applicando il principio del “zero per zero” previsto dal GATT.

Ernesto Abbona
presidente
Unione Italiana Vini

Siamo molto soddisfatti dell’accordo siglato tra l’europea Comité Européen des Entreprises Vins (CEEV) e l’americana Wine Institute, che oggi ha portato alla firma di un documento condiviso che riconosce l’importanza del commercio transatlantico del vino e chiede l’immediata eliminazione di tutte le tariffe sul vino con l’accordo “zero per zero”. La massiccia partecipazione da parte dei principali stakeholder europei e statunitensi del vino alla stesura del documento, le risposte positive del web alle tante petizioni accese su change.org e alla campagna social lanciata negli Usa da UIV, rappresentano un segnale importante del mondo produttivo europeo e americano che, all’unisono, chiede di tutelare il commercio e i posti di lavoro della filiera in vista dell’imminente decisione che il governo americano dovrà assumere entro il 15 febbraio circa i dazi nei confronti di alcuni prodotti europei di esportazione, tra cui il vino italiano.