Cresce il valore dell’export italiano di vino nel primo semestre 2015. Il comparto vitivinicolo all’estero mette a segno in giro d’affari un netto +6,4%, passando dai 2387 ai 2542 milioni di euro, in crescita rispetto anche al dato del primo trimestre (+3,8%). Migliorano anche i dati relativi ai volumi esportati, con una riduzione della flessione dal -2,1% al -1,7%. Un’altra nota positiva è il segno più per il valore medio unitario, che passa da 2,40 a 2,60 euro al litro.

Questi i dati del Centro Studi Assoenologi, che vedono in posizione leader la Regione Veneto, con un valore di 855,4 milioni di euro, in crescita dell’11% rispetto al 2014. Al secondo posto c’è il Piemonte con un giro d’affari dell’export di 436,3 milioni di euro e un trend praticamente stabile (-0,6%). L’aumento di valore più grande l’ha però registrato la Toscana, con un balzo in avanti del 25,8%, passando dai 339,8 milioni ai 427,5 milioni di euro, consolidandosi così al terzo posto. L’export verso i Paesi terzi corre molto più velocemente rispetto alle esportazioni all’interno dell’Unione Europea. La domanda di vino Made in Italy nei paesi Extra Ue è cresciuta del 10,8%, mentre nei confini europei dell’Unione del 2,6%.

Non solo Veneto: tutto il vino italiano cresce nel mondo

«Il mercato Usa – commenta Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi – è quello faro, essendo caratterizzato da una domanda in fase crescente che ha assorbito un volume di oltre 1628 mila ettolitri, 158mila in più rispetto al 2014. In questo mercato il valore dell’export tocca la cifra record di 644 milioni di euro, con una crescita della domanda per gli spumanti e per il vino in bottiglia».

Ridimensionamento per la Germania, che rimane comunque il secondo mercato per il vino made in Italy. «Il valore dell’export italiano in Germania nel primo semestre è diminuito fino alla soglia dei 463 milioni di euro, con 2,7 milioni di ettolitri esportati. Crescono vini in bottiglia e spumanti, mentre si contrae il vino sfuso, un dato in linea con la tendenza generale. Molto vivace il mercato inglese. I valori sono in decisa ascesa, da 292 a 323 milioni di euro. Il trend di crescita trova origine dal fenomeno ancora in piena espansione del prosecco e da un significativo incremento del vino sfuso. Lieve contrazione, invece, per il vino in bottiglia».

E poi, grazie alle capacità delle imprese che hanno saputo cogliere le opportunità della domanda internazionale, ci sono le ottime performance dell’export in Asia Centrale (+19,1%) e nell’Estremo Oriente (+9,5%).