Nel corso di uno dei controlli quotidiani predisposti a contrasto dell’abusivismo commerciale nel centro storico, gli agenti del I Gruppo “ex Trevi” della Polizia Locale di Roma Capitale hanno scoperto i ‘depositi’ utilizzati dai venditori abusivi che smerciano prodotti contraffatti nell’area della fontana di Trevi: centinaia di ombrelli e accessori di telefonia, nonché numerosi sacchi contenenti borse con marchi contraffatti erano nascosti nei tombini delle vie adiacenti la fontana. La merce illegale posta sotto sequestro era occultata anche nei contatori della luce e nei cespugli: sempre a portata di mano per rifornire i venditori per ogni ‘emergenza commerciale’.
Decine di sequestri penali, perlopiù borse e portafogli che riproducevano marchi noti, sono stati effettuati anche in viale Marconi dal Reparto Pics (Pronto Intervento Centro Storico). Qui un ambulante intento ad una vendita irregolare ha opposto resistenza ai controlli, minacciando ripetutamente gli agenti. L’uomo, un cittadino egiziano di 50 anni, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per resistenza, minacce e per oltraggio a pubblico ufficiale.

A Pisa, dalla scoperta di un laboratorio abusivo, emerge il ‘traffico’ di alloggi sovraffollati

Da Roma a Pisa: la Polizia Municipale, seguendo le segnalazioni di alcuni cittadini, ha scoperto in un appartamento un vero e proprio laboratorio di contraffazione di indumenti nuovi come giubbotti, jeans e scarpe. Durante la perquisizione sono stati rinvenuti e sequestrati materiali per la contraffazione di vestiti fra cui oltre 6700 etichette dei più famosi marchi (Colmar, Adidas, Fred Perry, Ralph Lauren, Napapijri), alcuni indumenti fra giacchetti, maglioni e scarpe di marca. L’alloggio eraq attrezzato con un tavolo da lavoro, una macchina da cucire e l’attrezzatura necessari aper il confezionamento dei falsi.
Oltre alla produzione di prodotti contraffatti, gli agenti della Polizia di Pisa hanno anche scoperchiato il ‘mercato’ illegale della residenza: in questo ed in altri due appartamenti del centro città risiedevano complessivamente 32 stranieri extracomunitari, accatastati ben oltre la capienza degli alloggi stessi, di proprietà di un italiano.