Se le reti criminali si stanno preparando alla ‘campagna estiva’ ed intensificano i loro sforzi per rifornire il mercato illegale sulle spiagge e nelle piazze delle località turistiche, anche da parte delle forze dell’ordine viene in questo periodo raddoppiato lo sforzo a tutela dei consumatori e dei produttori onesti. E le operazioni di sequestro di materiale contraffatto si moltiplicano.
Cinque decreti di perquisizione sono stati eseguiti nelle provincie di Lucca, Firenze e Prato ed hanno interessato 2 abitazioni, 4 opifici destinati alla produzione, 2 depositi utilizzati per il confezionamento e lo stoccaggio di prodotti in pelletteria di alto pregio, soprattutto borse e borsette contraffatte in modo quasi perfetto in ogni dettaglio. Sequestrato anche, nelle campagne versiliesi, un container con migliaia di prodotti finiti, già perfettamente imballati e comprensivi dei certificati di originalità falsificati, pronti per essere venduti sulla riviera nella prossima stagione estiva. Tre italiani sono stati denunciati ed oltre 50.000 i pezzi sequestrati.

A Napoli si lavorava con macchinari che erano stati rubati

Finanzieri del gruppo Pronto Impiego di Napoli, invece, hanno scoperto due opifici clandestini di produzione in serie e di confezionamento di calzature che riproducevano uno dei marchi di scarpe in assoluto tra i più contraffatti: “Hogan”. Nell’operazione sono state sequestrate 450 paia di calzature unitamente a 133.000 pezzi tra tomaie, suole, etichette, scatole e semilavorati vari che avrebbero consentito la produzione di decine di migliaia di scarpe.
Soprattutto, a garantire una elevata qualità della contraffazione, sono stati sequestrati nel primo dei due opifici scoperti 35 macchinari di ultima generazione che erano il frutto di un furto compiuto da ignoti. Proseguendo nelle indagini per individuare i ladri, si è scoperto che questi si erano riorganizzati in altre località per continuare l’attività di contraffazione con gli stessi macchinari. Quindici le persone, tutte esperte nel settore manifatturiero, che sono state denunciate all’autorità giudiziaria.