Dopo i 14 miliardi di dollari spesi per l’acquisto della catena di supermercati “Whole Foods”, Amazon ha ideato e messo sul mercato una propria linea di vini, denominata “Next”, in partnership con una controllata della cantina dell’Oregon King Estate Winery. Il conglomerato dell’e-commerce costruito da Jeff Bezos ha così creato una prima propria private label enoica che non punta sul basso prezzo, anzi: le tre etichette facenti al momento parte della linea “Next” costano da un minimo di 20 a un massimo di 40 Dollari a bottiglia: si va da Pinot Grigio a un blend rosso, fino a Pinot Nero in purezza.

Il disegno è quello di espandere la vendita agroalimentare grazie al punti vendita GDO

Le economie di scala proprie di una private label sono in generale immediate, a partire dall’esposizione gratuita del proprio brand negli scaffali del rivenditore. Ma nel caso di Amazon sono ancora più rilevanti, se si considera non solo l’acquisizione della catena texana, ma anche la sezione dedicata ai vini del gigantesco catalogo dell’azienda, Amazon Wine, e il fatto che già oggi negli USA è possibile, tramite il servizio Prime Now, ricevere entro un’ora le bevande alcoliche acquistate in un numero crescente di grandi città, in collaborazione con negozi locali.
Proprio nel quadro di una distribuzione immediata dei prodotti acquistati online Amazon ha intenzione di sviluppare la propria presenza nel mondo della GDO Usa: l’annuncio che per ora “Whole Foods” non subirà riduzioni di forza lavoro consolida infatti l’ipotesi che i 340 punti vendita possano divenire, oltre che supermercati, anche punti di distribuzione della sezione food & beverage di Amazon, allargando enormemente il raggio operativo e la capacità di consegna, e di conseguenza la base d’utenza potenziale, dei prodotti agroalimentari venduti dalla creatura di Bezos.