Arriva sul mercato, dopo i canonici tre anni di affinamento, l’annata 2011 dell’Amarone e lo fa presentandosi come una delle migliori annate per il celebrato grande Rosso veronese. «L’ingrediente segreto di questa annata – ha dichiarato Christian Marchesini, presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella – è di natura meteorologica».

La commissione che nel dicembre dello scorso anno ha guidato la degustazione esplorativa dell’Amarone 2011 ha infatti spiegato che “l’improvviso calo termico registrato nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2011 (da 20° a 12°), nel momento in cui le uve erano state appena messe a riposo, e il suo perdurare nelle settimane successive, ha determinato un rallentamento dell’appassimento con positivi effetti sulla fisiologia di questa seconda maturazione”. L’importanza l’elemento atmosferico ha permesso inoltre che le differenze tra vallate sia più sfumate rispetto ad annate precedenti ed ha permesso di esaltare ovunque l’interazione tra i vitigni autoctoni e l’ambiente.

L’analisi ed il giudizio degli esperti è stato reso noto nel corso di “Anteprima Amarone”, nel Palazzo della Gran Guardia a Verona, presenti 64 aziende al top nella produzione in area Valpolicella.

L’Amarone 2011 ai vertici per qualità e per valore nell’export

Nell’occasione sono stati resi noti anche i dati sulla commercializzazione dell’Amarone: nel 2014 sono state vendute 12.759.505 bottiglie. Cresce il prezzo medio dell’Amarone nella Grande distribuzione organizzato (Gdo) sui mercati internazionali. Nei primi 6 mesi del 2014, secondo uno studio realizzato sugli scaffali di mezzo mondo dal Dipartimento di Economia aziendale dell’Università di Verona, il prezzo medio del re dei Rossi della Valpolicella nella Gdo è salito del 7% rispetto al 2013, con incrementi significativi sia nei mercati chiave sia in quelli emergenti.

Nei principali Paesi dell’area euro (Germania, Francia, Paesi Bassi, Austria, Irlanda, Belgio, Lussemburgo) la performance in valore nella Gdo è stata del +5,9%, mentre nel secondo mercato Ue di destinazione, la Danimarca, la quotazione è salita in doppia cifra (+11,4%) e addirittura del 28,5% in Russia.

Secondo un’indagine Inea, buona parte della produzione 2011 dell’Amarone è destinata in Europa (66%); di questi, il 75% si concentra tra Germania (28%), Danimarca (19%), Svizzera (17%), Svezia (11%), e Regno Unito (10%), seguito da un tris di Nordeuropei (Finlandia, Paesi Bassi e Norvegia). Nel resto del mondo (34%), la parte del leone la fanno Canada e Usa, rispettivamente con il 43% e 42% della domanda, con la Cina lontana (5%) e gli emergenti Giappone, Brasile (2%).